In questi giorni abbiamo assistito ad un piccolo progresso della donna milanese: per la prima volta a Milano si dedica una statua ad una donna. Alla astrofisica e divulgatrice scientifica italiana, Margherita Hack.
Il progetto è della Fondazione Deloitte, in cooperazione con Casa degli Artisti e del Comune di Milano che ha l’obbiettivo di ridurre quel gap tra uomini e donne nei monumenti pubblici. Ad oggi infatti 121 statue sono dedicate agli uomini e zero alle donne! Cosa che porta a riflettere e a porre sotto i riflettori il tema della condizione femminile in Italia oggi.
La donna in Italia e in Europa ha percorso, nel tempo, molta strada verso la propria emancipazione ed il proprio progresso. Ma il viaggio non è ancora concluso. Nei primi del Novecento la donna iniziò a far sentire la propria voce e a chiedere gli stessi diritti degli uomini. Con l’industrializzazione le donne infatti cominciarono a lavorare, fuori casa. Prima di allora erano relegate tra le mura domestiche, a badare alla propria famiglia. Capirono così di valere tanto quanto gli uomini, soprattutto durante le due guerre mondiali, quando dovettero sostituire i mariti, chiamati al fronte.
La presenza di donne nel sistema lavorativo di fine Ottocento contribuì a costruire una nuova identità femminile. I contatti con realtà esterne all’ambito familiare, condussero progressivamente le donne italiane ed europee a prendere consapevolezza della propria condizione e dei proprî diritti e a richiedere una maggior autonomia rispetto ai ruoli cui la società intendeva relegarle.
Il progresso della donna nella moda con Coco Chanel.
Ed è proprio in questo contesto che si inserì Chanel, una delle più grandi stiliste di tutti i tempi, che interpretando le esigenze e i fermenti dei tempi, modificò l’abbigliamento della donna, rendendola più libera e autonoma.
Il ruolo di questo mito della storia del costume fu quello di liberare le donne da convenzioni ormai non più adatte ai tempi. Coco Chanel fu, infatti, protagonista del progresso della donna che partì dall’aspetto esteriore e giunse fino all’anima, mentre le donne conquistavano, progressivamente, un ruolo centrale all’interno della società.
Eliminò dalle proprie collezioni abiti castigati ed ingombranti, vestiti vistosi ed appariscenti, pieni di orpelli e fronzoli. Lanciò invece abiti dalla linea più morbida e pulita, comodi e facili da indossare, ma al contempo, eleganti e in grado di soddisfare le esigenze di una nuova donna, emancipata ed autonoma. (Per approfondimenti sulla evoluzione di uno dei capi più femminili di tutti i tempi, leggete il nostro articolo precedente.)
Coco Chanel comprese la modernità, conquistò le donne di tutto il mondo, dando loro fiducia e speranza, rimanendo per sempre nell’immaginario collettivo. Poche figure sono, difatti, emblematiche come Coco Chanel, destinate a rimanere nel tempo, in grado di creare un mito.
Progresso della donna: un percorso molto lungo.
Il progresso della donna fu un percorso lungo ed impervio. Ricordiamo che i pieni diritti tra uomo e donna in Italia furono riconosciuti solo dal 1 gennaio 1948, con l’entrata in vigore della Costituzione della Repubblica Italiana.
La donna conquistò il diritto al voto solo nel 1946, quando il 2 giugno le donne votarono per la prima volta.
Si pensi che in Italia la legge sul divorzio arrivò solo nel 1971. E la legge sull’aborto è solo del 1978. E fino al 1981 era ancora legittimo il delitto d’onore.
Progresso della donna: un viaggio ancora non concluso.
Tuttavia, rimangono oggi ancora numerose disuguaglianze da superare in ambito politico, economico e sociale.
Al 2021, infatti, solo cinque sono le donne che hanno ricoperto le massime cariche dello Stato. Quella di Presidente del Senato della Repubblica è arrivata per la prima volta ad una donna il 24 marzo 2018. Mentre quella del presidente della Camera dei deputati, è stata ricoperta per la prima volta da una donna nel 1979. Quella di presidente della Corte Costituzionale, è stata ricoperta per la prima volta da una donna dall’11 dicembre 2019. E infine quella di presidente della Corte Costituzionale, è stata ricoperta per la prima volta da una donna l’11 dicembre 2019. Nessuna donna, fino ad oggi, è mai stata eletta Presidente della Repubblica Italiana o Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana.
Ancora qualche ostacolo nel progresso della donna.
Adesso le donne sono cittadine di serie A, al pari degli uomini. Esse sono padrone di se stesse e godono dell’eguaglianza giuridica e di tutti gli stessi diritti degli uomini. Eppure possiamo facilmente notare che le disparità di genere rimangono importanti. La partecipazione economica, politica e sociale delle donne ancora oggi incontra non pochi ostacoli.
La maggior parte della ricchezza delle aziende è nelle mani degli uomini, così come la maggior parte delle grandi istituzioni. Gli uomini controllano la scienza e la tecnologia. Permane della disuguaglianza tra donne e uomini nell’accesso al mercato del lavoro, nei livelli di disoccupazione, nelle condizioni di lavoro. Nonostante le donne abbiano avuto riconoscimenti importanti resta un retaggio culturale che ha a che fare con l’essere donna in sé.
Oggi per la conquista dei diritti e tutela della donna sono nate molte associazioni. Se volete approfondire guardate link.
L’8 marzo di ogni anno è la Festa della donna per ricordare le conquiste sociali, le lotte politiche ed economiche di cui il genere femminile è stato protagonista. Lo sapevate che questa festa si tiene negli Stati uniti d’America a partire dal 1909? E solo successivamente si è diffusa nel resto dei paesi europei?
Rita Levi Montalcino
Tra donne italiane che hanno fatto la differenza e hanno dato un contributo ricordiamo Rita Levi Montalcini, una neurologa e senatrice a vita italiana, Premio Nobel per la medicina nel 1986. Le sue scoperte hanno contribuito a renderla una delle migliori nel panorama scientifico. E’ stata la prima donna a essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze.
Allora un viva a tutte le donne ed un augurio che possano presto concludere la famosa strada del progresso e della totale emancipazione!
Le Twins