Denim, re indiscusso del guardaroba, trionfa nell’estate 21

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Un capo che, non vede stagionalità e che è senza dubbio presente in quasi tutti gli armadi, è proprio il denim.

Perché?

È resistente e versatile, adatto a quasi tutte le occasioni per giorno e per sera.

Non passa mai di moda ed è un capo a cui non si può rinunciare.

denim
photo credits Karley-Saagi Pexels

Sapevate che il tessuto denim è nato molto tempo fa?

Ebbene sì. Era il 1873 esattamente, il 20 maggio che brevi Strauss insieme al sarto Jacobs Davis brevettarono il denim.

Mentre le donne in Europa indossavano ancora la crinolina o meglio la demi-crinoline e la tournure (gonne ampie sostenute da gabbie), in USA scoppiò una rivoluzione: appunto l’avvento del denim.

Levi Strauss (1829-1902) emigra negli Stati Uniti e più precisamente a San Francisco, dove apre un negozio per vendere oggetti utili a lavoratori, ricercatori d’oro.

In quegli anni si era manifestata una notevole corsa all’oro nell’estremo ovest degli USA, dove sorgevano miniere e giacimenti.

Qui si abbattevano i boschi per la costruzione delle nuove ferrovie.

Quindi c’era bisogno di utensili vari.

Strauss pensò bene di vendere anche abbigliamento per i ricercatori di oro che si immergevano nei fiumi con i setacci di metallo per cercare le pepite che indicavano la presenza dei giacimenti in profondità.

Il setaccio veniva poi appoggiato sulle gambe. Ecco, quindi la necessità di grembiuli di materiale resistente per sorreggerlo. Strauss ebbe l’idea di usare una tela detta, Serge DeNimes, dal nome di provenienza del tessuto (città di Nimes), molto resistente, pesante e di colore blu. Oggi è noto come Denim (trasposizione moderna di De Nimes).

Successivamente con il sarto, Jacob Davis, decise di fare anche dei pantaloni con il denim. Brevetteranno nel 1873 la loro idea con un’altra aggiuntiva: i rivetti in metallo, piccoli rinforzi posti nei punti di maggiore usura.

Questi pantaloni ebbero così successo che venivano usati non solo dai ricercatori d’oro ma anche dai taglia legna, mandriani, cowboy…

Erano pratici e resistenti per il lavoro.

Vi raccontiamo una curiosità: sapete perché il jeans è detto “cinque tasche”?

Perché provvisto di due tasche anteriori, due posteriori ed una piccola avanti detta pocket watch dove veniva riposto l’orologio a cipolla. All’epoca si usava mettere l’orologio nel taschino del gilet che nell’ovest era in disuso.

Nonostante il denim sia nato come indumento di lavoro si è trasformato in un secondo tempo in un vero simbolo identitario.

Alla fine degli anni 50 si compì la trasformazione, il capo da lavoro diventò un accessorio in voga nel cinema.

I personaggi del cinema e della musica portano i jeans nelle case dei giovani.

Con Marlon Brando, James Dean, Elvis Presley che indossano il denim con maglietta bianca e biker boots, il jeans diventa il simbolo della ribellione giovanile e della voglia di prendere distanza dagli adulti ovvero dalla generazione che aveva portato la gente alla guerra.

È il periodo storico delle rivolte e della lotta per la conquista di maggiori diritti. I giovani scendono in strada indossando il jeans.

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Credits Photo Anne R Pexels

Negli anni 80 assistiamo all’apoteosi del denim che verrà indossato da tutti

Raggiunse chiunque, di qualsiasi sesso, età e classe sociale.

Il jeans è democratico perché tutti lo vestono alla stessa maniera dall’operaio alla star del cinema.

Arriviamo ai giorni d’oggi, il denim ancora di tendenza trionfa in tutte le sue versioni.

Quest’estate dopo stagioni di pantaloni ampi caratterizzati da vita altissima vi è una inversione di tendenza che riporta in auge modelli da poter recuperare nell’angolo del nostro armadio.

Quali sono i modelli trend?

Jeans a zampa appena accennata che ci ricordano i primi anni del 2000 che abbiamo visto sulle passerelle con Balmain.

Gli intramontabili Jeans skinny simbolo di Kate Moss sono tornati in auge, già dallo scorso inverno, abbinati a giacche maschili e décolleté.

Un grande ritorno riguarda anche il modello a vita bassa dei primi anni 2000.

Ma il must have di stagione è il capo Levis 1969. Vedi link.

Sono di tendenza per questa estate anche shorts, pinocchietto e jeans con strappi.

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photo credits Luis Fernandes Pexels

Quali scegliere? La scelta è in funzione della propria figura, personalità, stile ed occasione.

Per il mare via libera agli shorts indossati con un costume magari in crochet (guardate a proposito il nostro articolo sui costumi di tendenza.

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photo credits Gianne-Karla-tolentino pexels

Per chi ha punto vita accentuato può puntare su shorts con elastico in vita che mette in risalto la vita stretta come quelli leggeri nella collezione BENETTON. Vedi link Shorts fluidi effetto jeans (benetton.com)

Le donne un po’androgine e slim dovrebbero puntare su shorts con tasconi o a vita bassa.

Le giunoniche mediterranee dovrebbero prediligere gli shorts in jeans fluidi di media lunghezza con un bel top crop. Per chi invece non ha addome piatto ma gambe snelle può indossare gli shorts jeans aderenti con t-shirt di tendenza per questa estate bianca come quelle viste in passarella MM6 Maison Margiela con linee over e maniche tagliate a vivo.

Quest’estate lo short può essere portato con una giacca blazer per la città.

Quali modelli prediligere secondo la propria corporatura tra Levis 1969, jeans skinny e i jeans a zampa appena accennata?

In genere i modelli che si adattano alle più formose sono sicuramente i jeans a zampa mentre per le longilinee più androgine la versione a vita bassa.

Il pinocchietto è da evitare se vi è bisogno di lanciare le gambe. In questo caso meglio optare per i Levis 1969 con un bel tacco.

I jeans con gli strappi sono sdoganati in tutte le occasioni a seconda del proprio stile e personalità.

Se ne vuoi sapere di più vedi la pagina dedicata.

Pronti allora a metterci in jeans?

Buona estate

Le Twins

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