La pizza: un capolavoro italiano partenopeo che ha girato il mondo

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La pizza un pasto che ha girato il mondo

Chi non conosce la pizza? E chi non l’hai mai provata?

Non solo in Italia ma in tutto il mondo la pizza è il piatto più amato Ogni giorno in Italia si preparano e si vendono circa 5 milioni di pizze.

Ma chi ha inventato la pizza?

pizza
foto Pexels Vincent Rivaud
Sappiamo che dobbiamo l’origine della pizza Margherita al napoletano Raffaele Esposito, figura  ormai mitica.

tappe della evoluzione della pizza

Ma prima vediamo quali sono le tappe che hanno portato alla nascita del piatto più famoso oggi nel mondo;

  •  La storia fa risalire questo piatto agli uomini primitivi del Neolitico che non conoscendo le tecniche di agricoltura, preparavano una focaccia  sbriciolando cereali e radici che poi cuocevano sulla pietra calda..
  • Fu grazie agli egiziani scopritori del lievito ,che si compì un’importante tappa della storia di questo nutrimento. Con la lievitazione, gli impasti di cereali schiacciati o macinati diventarono dopo la cottura, morbidi, leggeri, più gustosi e digeribili. E così si diffonde il pane
Arrivo in Italia
  • In Italia, patria ufficiale della pizza, gli etruschi prima, i greci e i romani poi, parteciparono alla storia di questo gustoso alimento. Come?

Gli  etruschi  importarono questo piatto e lo inserirono nella loro cultura mentre  i Greci apportarono un’importante modifica nella preparazione della focaccia ,che infatti  veniva farcita dalla cottura

  • E poi si arriva all’Antica Roma,in cui i contadini, dopo aver imparato a creare  la farina dall’ incrocio di vari tipi farro cuocevono delle paste rotonde sul focolare, al calore della cenere. Ebbene si, sono stati i romani ad utilizzare veri e propri dischi di pane per contenere pietanze sugose .Non possiamo ancora definire delle pizze perché mancano all’appello infatti, ancora tantissimi ingredienti, molti dei quali sconosciuti fino a secoli e secoli dopo.
  • Nell’anno Mille circa con l’arrivo dei Longobardi  si trovano i primi documenti ufficiali col termine “pizza”. Nel 1535, finalmente, nella sua “Descrizione dei luoghi antichi di Napoli”, il poeta e saggista Benedetto Di Falco dice che la “focaccia, in Napoletano è detta pizza”. Si assiste ad una continua evoluzione in Campania della schiacciata : In poco tempo, l’olio d’oliva prende il posto dello strutto, si aggiunge il formaggio e si ritrovano le erbe aromatiche.
  • Nel lontano1600 la “schiacciata di pane è ormai di uso comune ed ovvero pasta per pane cotta nel forno a legna e condita con aglio, strutto e sale grosso.Vi erano poi delle versioni più ricche  con  caciocavallo e basilico e con le acciughe, con la mozzarella, con i “cicinielli” – i bianchetti napoletani – e ancora la variante a portafoglio, ripiegata su se stessa, o quella con ripieno, l’attuale calzone.
  • Con la scoperta dell’America, poi, arriva il pomodoro anche in Italia e si ebbe l’intuizione di utilizzarlo sulla schiacciata inventando la pizza come la conosciamo oggi. Pur senza mozzarella, che invece completa questa storia solo nel 1800. Diventa il piatto re delle tavolate durante i ricevimenti dei Borboni.

La vera pizza napoletana

foto credits Engine akiurt
  • La prima ricetta della pizza come la conosciamo oggi è riportata in un trattato dato alle stampe a Napoli nel 1858, che descrive il modo in cui in quegli anni si prepara la “vera pizza napoletana”.
  • 1889 data fatidica per l’approvazione ufficiale della pizza Napoletana  in occasione della visita a Napoli degli allora sovrani d’Italia re Umberto I e la regina Margherita. Durante la passeggiata nella città campana, i regnanti furono accolti da Raffaele Esposito, il miglior pizzaiolo dell’epoca, che preparò tre pizze classiche: la pizza alla Mastunicola (strutto, formaggio, basilico), la pizza alla Marinara (pomodoro, aglio, olio, origano) e quella pomodoro e mozzarella (pomodoro, olio, mozzarella, origano), realizzata in onore della regina Margherita ed i cui colori richiamavano intenzionalmente il tricolore italiano.

«Pregiatissimo Raffaele Esposito Brandi, Le confermo che le tre qualità di pizze da Lei confezionate per Sua Maestà la Regina vennero trovate buonissime.»

  • Raffaele Esposito  promosse con successo così il suo ristorante, nominando la pizza più apprezzata dalla Regina “Pizza Margherita”, che sarebbe presto diventata il piatto più famoso del mondo. Esposito venne considerato il miglior pizzaiolo di fine Ottocento e avrebbe nuovamente preparato altre pizze ogni volta che la sovrana tornava a Napoli. La pizzeria è ancora oggi esistente e si chiama Pizzeria Brandi.

Dal Meridione alla conquista del mondo

Tra Ottocento e Novecento,si ha una diffusione di questo piatto dal meridione fino in  America.

  • E così la pizza potè iniziare il suo tour.Ebbene si, la pizza arrivò prima in America che nel nord Italia! Solo dopo la seconda guerra mondiale con le emigrazioni verso il triangolo industriale la pizza esce dai confini del meridione per sbarcare al nord
Katerina Holmes

Ad oggi contiamo tante storiche pizzerie anche nel nord, come la pizzeria Spontini

Chi non l’ha mai sentita nominare oggi?

Spontini per i milanesi è sinonimo di pizza al trancio

Storia pizza al taglio

Anche la pizza al taglio ha una sua storia. Tutto comincia a Roma nella seconda metà degli anni ’50 quando qualche fornaio decise di allargare la sua offerta anche con prodotti come la pizza. Per dare un prodotto che non si logorasse al banco subito dopo essere stato sfornato ,occorrevano accorgimenti tecnici: come più strutto e olio all’impasto del pane, ed aggiunta di acqua. Ci sarebbero voluti ancora anni e una evoluzione degli impasti per arrivare a quella che noi oggi conosciamo come pizza al taglio.

Spontini

Spontini è sinonimo di pizza al Taglio

la storia di Spontini® è legata a Milano, città che ha attirato,  la famiglia Mungai, toscana di Ponte Buggianese in provincia di Pistoia .Quest’ultima aprì negli anni Venti  “Cibi Cotti”, trattoria che univa piatti della tradizione contadina a una modalità di consumazione fast per venire incontro agli usi e costumi di una città industriale.

foto credits account ufficiale facebook Spontini

Finita la guerra, un’altra famiglia toscana, Banti, prima proprietaria del locale in Via Spontini 4, a Milano, per andare incontro alle nuove esigenze della città che si stava avviando al boom economico, decise di trasformare “Cibi Cotti” in pizzeria al taglio. Correva l’anno 1953 e nasceva così, all’angolo di Corso Buenos Aires, la prima pizzeria Spontini.

Si serviva una versione rivisitata , dello “sfincione” palermitano: una pizza a base morbida, lievitata a lungo, cotta a legna, con pochi ingredienti:

POMODORO, MOZZARELLA, ACCIUGHE.

Per saperne di più, leggi libro interessante “SPONTINI” di Roberta Schira, giornalista e critica enogastronomica, è il racconto della Pizza Spontini.

 Nel 1977 i genitori di Massimo Innocenti, rilevarono il locale insieme al socio, Nel 1987 Massimo Innocenti acquistò l’attività di famiglia e ne divenne l’amministratore unico.

 Innocenti ha trasformato il locale di famiglia in un impero: con 47 nuove aperture.

Una pausa pizza non è solo un modo edonistico per coccolare i palati ma anche un opportunità di ritrovo tra amici” andiamo a farci una pizza?” .Ad oggi le pizzerie offrono anche versioni più leggere e digeribili con farina integrale.

Per conoscere luoghi e ritrovi in città visita anche la nostra pagina e le seguenti guide davvero utili:

Guida alle migliori pizzerie Napoli e Campania

Pizzeria d’Italia del Gambero Rosso

L’antica Pizzeria da Michele. Dal 1870 la pizza di Napoli

Ci facciamo una pizza?

Le Twins

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