Alla riscoperta della felicità a casa

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Con i vari lockdown la casa ha rappresentato più che mai il nostro nido sicuro e la nostra quotidianità.

La pandemia ci ha costretto a rallentare i nostri ritmi e a riscoprire le nostre case .

Sebbene le rigide regolamentazioni dei vari lockdown ci hanno immancabilmente creato un senso di soffocante chiusura e prigionia, la nostra dimora si è  comunque rivelata un nido sicuro, un luogo da vivere a 360, dove lavorare e rilassarsi e divertirsi.  Il lungo periodo di quarantena ha fatto emergere nuove esigenze dell’abitare, nuovi bisogni e ha creato nuove abitudini.

Sono molti gli studi prodotti in tal senso.

Bimby vede la cucina il nuovo cuore della casa

Leggi studio Bimby

Lo studio  commissionato da Bimby® su un campione di quasi 4.000 nuclei famigliari è stato svolto dalla Prof.ssa Silvia Mugnano, sociologa dell’abitare e docente presso l’Università Bicocca di Milano, e dal suo team.

E’ emerso da questo studio che la cucina è diventata il nucleo centrale della casa, dove lavorare con lo smartworking e studiare. Ma non solo, ma anche il luogo dove si è riscoperta la voglia di cucinare e di preparare nuove ricette. Vedi anche il nostro articolo su food in pandemia.

“Il lockdown ci ha costretti a passare molto tempo a casa. Questo ci ha dato l’occasione di accorgerci di cosa più ci mancava nel vivere quotidiano: uno spazio verde (che sia in balcone o indoor), lo spazio giusto per lavorare in casa, quello per passare del tempo da soli (anche e soprattutto se si vive in più persone), uno spazio cozy (che sia un angolo spa del bagno o uno spazio per fare sport). Insomma, sicuramente oggi riscopriamo il piacere di vivere in casa e non farci mancare nulla.”

Alice Etro, Creative Director di Westwing Italia

Casa rifugio

Si ipotizza che la casa “post-pandemia” deve corrispondere a un rifugio accogliente e spazioso da adattare in base alle esigenze. Una casa accoglienteordinatapulita, in cui possiamo esprimere noi stessi, le nostre passioni e creare piccoli spazi di relax, anche in condizioni di “convivenza forzata”.

casa hygge
photo credits pexels Alena Zadorozhnaya

Riportiamo in sintesi le caratteristiche della casa ‘post pandemia’:

  • no agli open space –necessità delle divisioni interne.

L’open space a cui molti di noi erano abituati è diventato più un problema che una comodità. Un secondo bagno, una stanza da adibire a ufficio, camere da letto più grandi e comode: queste alcune delle cose in più di cui abbiamo sentito il bisogno in questi mesi.

  • si all’ingresso organizzato  

Risulta grande la necessità di avere uno spazio adeguato all’ingresso di casa, per le opportune precauzioni igieniche, che funga da filtro per l’abbigliamento ed accessori a rischio di deposito virus.

 Follesa, architetto e designer” cita a proposito di ingresso:

“ E’ il luogo in cui riponiamo abiti e oggetti che ci servono per uscire. In futuro avremo l’esigenza di tenervi armadietti nei quali riporre le scarpe e alcuni oggetti legati all’igiene. Spesso si affaccia sul living: ma ora che abbiamo imparato che dobbiamo proteggerci da ciò che arriva dall’esterno, ripristinare un filtro sarà importante».

  • Uno  sguardo all’esterno.

Lo spazio esterno ha avuto un ruolo fondamentale nel lockdown perché ha costituito la salvezza per molte famiglie e ha contribuito alla valorizzazione di un terrazzo o un piccolo balcone. 

«Si è avviata una risemantizzazione degli spazi di confine come i terrazzi e le finestre, diventati preziosi per creare un contatto distanziato e sicuro. I balconi, in particolare, si sono colorati di messaggi di solidarietà, sono stati resi abitabili, sono stati vissuti con applausi, canti. È stato un modo per dire: siamo distanti, ma uniti», spiega la psicologa Alessandra Micalizzi, autrice con Tommaso Filighera di Psicologia dell’abitare (FrancoAngeli). Micalizzi.

Alfonso Femia, architetto in” the living in the blue”, un progetto che vede la riqualificazione di due edifici a Lambrate, quartiere di Milano, con un impianto planimetrico a” L”, valorizza  ampi terrazzi e spazi loggiati, che permettono di vivere lo spazio esterno come un “prolungamento” del singolo appartamento; inoltre, le finestre enfatizzano ulteriormente tale estensione tra interno ed esterno.

  • Si a spazi multifunzione, trasformabili per le diverse esigenze nei momenti della giornata e spazi per lo smart working.

Una delle tendenze in ambito di arredamento per il 2021 è quindi rappresentata dalla possibilità di creare spazi modulari attraverso l’utilizzo di arredi multifunzionali che permettano di concentrare attività diverse all’interno del medesimo spazio. Paraventi, librerie autoportanti e pannelli contribuiscono a giocare con lo spazio ed a trasformare gli ambienti a seconda delle diverse esigenze. In cucina diventano protagonisti i lunghi tavoli a penisola che trasformano le cucine in sale da pranzo, ma anche in luoghi adatti al lavoro o allo studio.

Vengono richieste superfici antibatteriche in ceramica e porcellana, ma anche in pietra sintetizzata. Ma non mancano le superfici in metallo.

I colori del 2021

Il colore di quest’anno è il Classic Blue, che è stato associato da Leatrice Eiseman – executive director del Pantone Color Institute – a una sensazione di costanza e fiducia. Con il blu anche altri colori di tendenza, contraddistinti da tonalità più soft, fanno capolino in ogni tipologia di arredo ; stiamo parlando dei colori grigio, tortora, marrone e verde, soprattutto nella sfumatura del verde bosco.

casa hygge
Photo Credits Cottonbro Pexls

Proprio il verde è infatti  il colore per eccellenza del 2021 perché emana un senso di equilibrio e di serenità che ben si adatta a colorare ambienti che per mesi abbiamo associato a pensieri negativi.

Inoltre il verde è simbolo di speranza che ben esprime i sentimenti di questi mesi.

Ma qual è lo stile trendy del 2021?

Stile hygge

Uno stile che sta contagiando tante persone è lo stile di vita danese.

Difficile da spiegare e ancor più da pronunciare, il termine danese “hygge” (che si pronuncia “hugga”) è diventato improvvisamente popolare in tutto il mondo.  

Dove nasce?

L’arredamento per interni Hygge nasce in Danimarca e prende il nome da una filosofia di vita originatasi nel diciottesimo secolo e corrisponde a un modo di godere dei piacere della vita, senza stress in compagnia delle persone amate.

casa hygge
photo credits pexels Cottonbro

Che cosa significa la parola hygge? 

L’ipotesi più accreditata è quella secondo cui Hygge derivi da un dialetto della Norvegia, con l’accezione di “stare bene”. Hygge coinciderebbe con quella sensazione di benessere e serenità interiore che si prova in un luogo e in un’atmosfera intima e privata all’interno della propria casa. Lo spazio domestico rappresenta quel luogo intimo e privato che i danesi vedono come loro rifugio dal freddo e dal gelo invernali – che in Danimarca occupano molti mesi dell’anno. La luce è una componente importante per i danesi abituati a un lungo inverno, dove la luce solare è molto scarsa. Nelle loro case scelgono principalmente fonti di luce calda, sul tono del giallo scuro e dell’aranciato, allo scopo di creare quella atmosfera calda e soft, tipica delle loro abitazioni. Ciò che non può assolutamente mancare è un camino: lo scoppiettio del fuoco dai toni caldi della fiamma crea quel tocco unico e speciale all’atmosfera di casa. Lo stile Hygge, pur essendo semplice nulla ha a che fare con l’arredamento minimalista iper-moderno.

Vi proponiamo, questa interessante lettura su tale filosofia di vita della felicità.

Casa hygge
Photo Credit pexels Cottonbo

I dettagli nello stile Hygge sono importantissimi:

  • dalle cornici che valorizzano ricordi di famiglia ai fiori freschi,
  • dai cesti alle  decorazioni artigianali
  • dalle essenze naturali per profumare delicatamente le stanze alle candele.

Quest’ultime sono le grandi protagonisti della casa Hygge .

Le candele contribuiscono a rendere l’atmosfera intima e fiabesca.

I danesi le distribuiscono strategicamente in vari angoli di casa e le scelgono bianche o in colori neutri, che perfettamente si sposano con il resto dell’arredo. 

Le tonalità neutre infatti contribuiscono alla sensazione di comfort.

I colori hygge

I colori neutri usati sono:

  • bianco
  • beige,  
  • grigio chiaro

ma anche qualche tocco di colore pastello, come verde salvia, azzurro chiaro tendente al grigio, rosa tenue sono tonalità adatte.

Materiali

Il materiale che non può mancare in questo stile è il legno: sia per la sua alta disponibilità nella regione scandinava, sia perché con i suoi toni e il suo aspetto, avvicina a uno stile di vita semplice e tradizionale, legato alla natura.

Complementi d’arredo

Importantissimi anche i complementi d’arredo: cuscini morbidi  e coperte di lana tricot non mancano mai in soggiorno sopra il divano su poltrone e pouf, cosi il tappeto a pelo lungo che contribuisce a dare una sensazione di calore ; maglioni oversize e calzini spessi faranno il resto.

Un complemento d’arredo che meglio identifica una hygge house è la pelle di pecora bianca Ludde, appoggiata  sulle sedute o tenuta in  terra,

Organizzazione degli spazi: ordine e zone intime.


La filosofia hygge, che si basa sull’idea di vivere senza eccessi, di stare bene con se stessi e con gli altri in maniera autentica, apprezzando le piccole cose, si traduce nella scelta di un arredamento semplice e pensato per la vita conviviale. È uno stile ordinato, poiché il disordine genera stress, e senza eccessi nella scelta dei complementi d’arredo. In sintesi:

  • Arredo semplice, divani intessuto, pochi pezzi d’arredamento ma di design.
  • Sono previste zone d’arredamento da dedicare a sé stessi, alla lettura e al relax.
  • Legno al pavimento per riscaldare l’ambiente.
  • Aree per la convivialità ben attrezzate per una serata tranquilla in casa con gli amici. A questo scopo la cucina e la sala da pranzo sono spesso comunicanti in modo da consentire ai padroni di casa, intenti a cucinare, a parlare con gli ospiti, evitando i ritiri in cucina.
  •  Il  salotto si presta alla convivialità con qualcosa da mangiare, una musica soft con qualche candela accesa e, magari, la fiamma del camino a riscaldare ulteriormente l’ambiente.
  • Fili di luci.
  • Libri e porcellane.
  • Camere dai grandi letti ricchi di impalpabili tessuti e tanti cuscini.

Vi proponiamo una nostra selezione di complementi di arredo:

Filosofia Hygge, parole chiave.

Le parole chiavi della filosofia hygge ovvero dei danesi, considerati i più felici al mondo sono:

  • benessere.
  • stare bene con stessi.
  • avere rapporti autentici.
  • armonia senza odio e rivalità.
  • no stress e ritmi rallentati.
  • presenza spegnendo i telefoni.
  • il contatto con la natura, attraverso lunghe passeggiate.
  • provare piacere con cibo goloso e bevande calde, fondamentali i danesi.
  • amore per il Natale

Il periodo dell’anno maggiormente in stile Hygge è il Natale. Ogni posto in Danimarca viene addobbato con le tipiche decorazioni in legno, candele e una miriadi di luci, che creano un’atmosfera straordinaria. Forse il parco di Tivoli, in pieno centro a Copenhagen, è il luogo migliore dove vivere appieno un Natale hygge.

Allora, proviamo ad immergerci nella filosofia hygge!

Le Twins

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