I segreti tutti da scoprire e da non perdere di Torino
Senza nulla togliere alla unicità della meravigliosa Parigi , vi è una città in Italia che ha alcuni aspetti in comune con la capitale francese .Torino
- possiede una sua torre Eiffel
- ha un suo palazzo reale
- vanta sfarzo ed eleganza,
- ha la sua Senna
- tanto verde e giardini borghesi
- ha il primato nella moda all’inizio del 900
Ebbene si ,questa petit PARIS italiana è la capitale piemontese, Torino.
Prima capitale della moda
Pochi sanno che la storia della moda italiana nasce a Torino all’inizio del Novecento.
1911 Data di Nascita Della Sartoria Italiana
Con l’Expo del 1911 in cui un intero padiglione fu dedicato alla moda, si parlò per la prima volta della nascita della “Sartoria Italiana” .
Torino si consacrò polo di riferimento al pari della vicina Parigi. Fu un evento importante per Torino perchè permise l’ingresso della grande moda internazionale, soprattutto quella parigina, nella città influenzando per sempre il modo di concepire l’abito e innovando l’idea del vestire. Da qui, si dà avvio all’industria della moda a Torino.
Si narra ,a testimonianza del nuovo frizzante vento che tirava a Torino, un episodio curioso :
Il 31 marzo 1911 nel centro città per la prima volta una donna torinese indossò un paio di pantaloni femminili. Si trattava di calzoni modello ‘jupes-culottes’ lanciati dal sarto parigino Paul Poiret all’Esposizione Internazionale dell’Industria e Lavoro che si teneva nel capoluogo piemontese in quei giorni.
Era la prima volta che una donna italiana indossava un capo da sempre pensato per vestire l’uomo: si racconta che questa scena creò così tanto scalpore che la donna fu costretta a nascondersi in un negozio a Torino e fuggire dalla porta del retro.
Torino, città di arte e cultura, ha da sempre dimostrato un naturale istinto verso tutto ciò che è innovazione.
Ente nazionale MODA nel 1932
La moda italiana nasce durante l’autarchia del Regime fascista quando, nel 1932, viene creato a Torino l’Ente Nazionale Moda con lo scopo di promuovere e favorire lo stile italiano con i valori del Made in Italy:
- la qualità di fibre e tessuti prodotti in Italia,
- l’eccellenza della sartoria italiana,
- l’originalità dei modelli italiani (che dal 1936 iniziano ad essere registrati ottenendo infine un marchio di garanzia nel novembre del 1950)
Samia nel 1950
Nel 1950 nacque il Samia, il primo salone della moda italiana. Era una manifestazione unica in Italia che riscosse un grande successo fino alla sua chiusura nel 1977. Per quasi tutto il XX secolo Torino è stata capitale indiscussa della moda, seconda solo a Parigi. La forza del settore torinese risiedeva, prima che nell’originalità, nell’abilità sartoriale, un’eccellenza artigiana che poteva vantare una grande e ricca clientela in tutto il mondo.
Nascita ufficiale della moda Italiana
l 12 febbraio 1951 segna una data storica per la nascita ufficiale della moda italiana .In questa data viene organizzata la prima sfilata a Firenze da Giovanni Battista Giorgini, di fronte ai rappresentanti della stampa specializzata e dei più importanti department-store nordamericani. L’evento, inaugurò una lunga politica di commercializzazione del prodotto di moda italiano negli Stati Uniti, che era stata avviata a Torino, ma che soltanto negli anni 50 trovò le condizioni e le persone adatte al suo decollo
Il Gruppo Finanziario Tessile anni 60
Icona industriale della moda torinese fu il Gruppo Finanziario Tessile (GFT).
Nella seconda metà del XX secolo il GFT divenne un colosso , reso possibile dalla capacità di innovazione del prodotto e del processo, con tecniche industriali che consentirono la produzione di massa di capi sartoriali.
Per circa vent’anni l’azienda torinese fu il principale polo produttivo e distributivo della moda italiana lavorando con i gotha dello stile : Valentino, Armani, Dior, Ungaro e molti altri marchi prestigiosi. Con molteplici società, stabilimenti anche all’estero e un gran numero di marchi propri come Marus, Facis e Cori l’azienda rappresentò un esempio di industria fiorente completamente torinese.
La crisi dei consumi di metà anni ’70 cambiò tutto: il fenomeno industriale della moda torinese si ridimensionò notevolmente e le passerelle delle sfilate iniziarono la migrazione verso Milano
Le Sartorie torinesi
Torino pullulava di piccole sartorie e grandi atelier che, dai primi del ‘900 agli anni ’80 si contendevano i clienti più raffinati.
Si ricordano molti atelier leggendari
- ‘L’atelier Trinelli in piazza Castello sopra il meraviglioso caffè storico Baratti & Milano (un ‘istituzione torinese che amiamo in modo particolare)
- L’atelier Vacchetta in via XX Settembre,
- la ‘Naide’, sopra il caffè Platti, frequentato da Marella Agnelli
- .Le storiche ‘sorelle Noussan’ in via Arcivescovado 1,
- le ‘sorelle Cappa’ in via Pietro Micca,
- la ‘Longo’ dietro via Cernaia
- ‘Maria Cristina’ in via Roma.
- l’atelier ‘Solaro’ in piazza San Carlo sopra il Caffè Torino nota anche per gli arredi regali.
- l’atelier di ‘Sanlorenzo’ al numero 68 di corso Vittorio Emanuele già dal 1945
- ,L’atelier di ‘Emi Badolato’ al 76 di Corso vittorio Emanuele, riconosciuta come una delle migliori al mondo, in cui lavorava il giovane Roccuzzo che avrebbe dominato gli anni ‘80.
Brands Torinesi
L’haute couture torinese è ancora oggi simbolo di eccellenza Made in Italy nel mondo. La città vanta numerosi esempi in cui la qualità sartoriale e la ricercatezza delle finiture sono le caratteristiche vincenti.
Nel settore della lingerie Made in Italy, Torino vanta il nome Oscalito, dove la qualità sartoriale italiana è la chiave per creare intimo, lingerie e maglieria per uomo e donna Tutti i prodotti sono di produzione italiana, dove vengono controllate tutte le fasi del processo produttivo.
maglia in lana e seta Oscalito made in Italy per confort e classe. Prova un capo che scivola addosso
canotta in puro cotone e pizzo in filo di scozia in fibre di alta qualità importanti per capi cosi a contatto con la pelle.
Quando il tessile diventa home e, si traduce solo in l’Opificio.L azienda di tessuti e velluti per l’arredo torinese è portavoce dell’eccellenza tessile Made in Italy nel mondo.
Set Coppia Asciugamani Rosa in Spugna in Pizzo San Gallo Madeleine OPIFICIO DEI SOGNI
un prodotto di ottima qualità che regala morbidezza e confort ,ma anche un tocco di preziosità al bagno.
Palazzo madama, collezione ricca di moda
Il museo madama di Torino ha una ricca collezione che parte dai tessuti copti provenienti dagli scavi archeologici del sito di Antinoe ,città del medio Egitto fondata da Adriano, fino al XX secolo e annovera tessuti abiti merletti ed accessori di moda Fu avviata dagli anni 80 del ottocento da Emanuele d’AZEGLIO direttore del museo ed esperto conoscitore delle arti decorative con la finalità di raccogliere modelli di alto valore artistico a cui l’industria potesse ispirarsi per riqualificare la produzione contemporanea
I tessuti eseguiti nei decenni XIX XX secolo ispirati agli originali testimoniano l’importante ruolo svolto dal museo nei confronti delle attività produttive della città.
Abiti da sera
A sinistra maison Zulli 1925 Crespo di Seta in filato dorato punto catanella ,cannette trasparenti ed argentate,perline in vetro e strass
A destra abito 1925 crespo di set verde ricamato in filati ramato e punto catanella
Abito Robe a la Francaise 1740-1750
Sopravveste con ampia piega sul dorso .Detta anche andrienne ha ampia diffusione tra il 1730 e il 1760 per la comodità che consente
La sala delle sete
Nel palazzo si può accedere ad una sala inedita dedicata della seta ,buia per tutelare il prezioso tessuto
Per molti secoli la produzione della seta è stata un segreto della Cina Dalla fine del sesto secolo l’industria della seta si afferma nel mediterraneo orientale nei centri bizantini e dell’impero islamico di cui segue l’espansione ad occidente in Sicilia fino alla Spagna .Per approfondimenti leggi articolo
Francia 1810 Garza di seta operata tulle e raso di seta
Tra XII e XIII la lavorazione della seta ha inizio a Venezia. a Lucca e a Firenze
Alla fine del XXVII la palma dell’eccellenza viene conquistata dalle manifatture di Lione che da allora dettano la moda.
Prime lavorazioni Tessili europee :lana e lino
Le prime lavorazioni tessili in Europa e nel bacino del mediterraneo utilizzarono i filati di lino e di lana
alcune proposte made in Italy lino 100 % di qualità ottima per confort e classe
Blusa senza maniche che ti fa sentire fresca e di stile
splendida gonna lunga in 100 % LINO che coniuga classe ed eleganza dona a quasi tutte le figure
abito chemisier in 100 % lino fresco e glamour ,da indossare dalla mattina alla sera e molto versatile
Nel museo il gabinetto rotondo ricavato allinterno della torre romana di nord ovest era un punto nodale dell’appartamento allestito a metà seicento per la prima madama Reale di Savoia Maria Cristina di Francia
Fu chiamata Madama Reale, sia perché sorella di Luigi XIII, sia perché mantenne la reggenza in nome dei due figli piccoli.
Amante delle feste e dei balli, fu al centro dei pettegolezzi di Corte che le attribuirono varie avventure galanti ed anche un favorito: il conte Filippo d’Agliè.
Sfarzo ed eleganza di Torino
Cristina che amava firmarsi Chrestienne de France, Duchesse de Savoye, Reine de Cypro, giunta a Torino, seppe introdurre, quel gusto francese per il fasto e la ricchezza che caratterizzeranno negli anni a venire il regno del nipote Luigi XIV a Versailles.
Maria Cristina di Francia
La reggenza di Cristina ha comunque avuto il merito di rafforzare la debole amministrazione dello Stato sabaudo, salvaguardandone i territori e i diritti dinastici, nonché dando il suo contributo alle modificazioni urbanistiche (tra le quali l’attuale piazza San Carlo) volte a rendere Torino una capitale europea moderna.
Cristina di Francia è stata protettrice di numerosi artisti e architetti, tra i quali Carlo di Castellamonte, che eresse il castello del Valentino, tuttora esistente nell’omonimo parco di Torino, e padre Andrea Costaguta, che ampliò per sua commissione la cosiddetta Vigna di Madama Reale, una piccola villa sulla collina torinese sopra il parco del Valentino, facendone un’elegante residenza barocca.
Verde e giardini borghesi di Torino
Torino è una città verde e borghese .
Il quartiere Borgo nuovo è austero ed elegante e nasce nell’800 con l’ampliamento della città per la borghesia ormai affermata.
Lungo le vie e le piazzette si sosta all’ombra dei giardini Cavour o in piazza Maria Teresa che fa tanto Parigi .
Palazzi di pregio , negozi di antiquariato e gallerie d’Arte fanno da cornice .
Il Pò (la senna di Torino)
Dalla elegante Piazza Castello, cuore della città ,una via porta diretta al Po,da cui prende il nome : Via Po con cui la città ,mediante la spettacolare Piazza Vittorio Veneto si allunga verso il fiume e la collina, ai piedi della quale si estende Borgo Po verso nord
Una fitta rete di sentieri si snoda lungo il corso sinuoso del Po che costeggia la città ad est anche verso sud ;dai Murazzi ,ex rimesse delle barche si scende fino al Parco del Valentino in cui sorge il suo castello ,residenza raffinata che oggi ospita la facoltà di architettura.
La mole Antonelliana (la Eiffel di Torino)
In via Montebello in pieno centro storico, si erge la Mole Antonelliana ,il simbolo di Torino.
Questo edificio in realtà doveva essere una sinagoga. Il Comune di Torino ha acquistato però la mole trasformandola in un monumento all’unità nazionale.
Il padre della Mole da cui prende il nome è l’architetto Alessandro Antonelli che la progettò nel 1883. I lavori si sono conclusi nel 1889. Quando la Mole Antonelliana ha visto la luce, si trattava di un edificio unico , non erano infatti a quel tempo presenti edifici in muratura altrettanto alti in Europa. Qual è l’altezza della Mole Antonelliana? 167 metri e mezzo.
Palazzo Reale
il cuore della città è Piazza castello in cui si affacciano gli edifici storici :Palazzo Madama che troneggia nel centro e poi Palazzo Reale oltre la meravigliosa cancellata.
Voluto dal duca Emanuele Filiberto quando trasferì la capitale da Chambery a Torino,ampliato nel 700 fu la residenza dei regnanti d’Italia I giardini reali furono progettati dallo stesso paesaggista che aveva realizzato quelli di Versailles
Non si può fare a meno di passeggiale lungo il parco e sorseggiare un bicerin nella caffetteria reale
il Bicerin di Torino
Torino è la terra della Lavazza e del Bicerin. Non si comprende questa città se non si prova questo gustoso caffè nei caffè storici, in cui si cala in una atmosfera di eleganza d’altri tempi. L’invenzione del bicerin è stata, senza alcun dubbio, la base del successo del caffè leggendario Al bicerin ,dove nasce questa bevanda storica, che prende spunto dalla settecentesca bavareisa, una bevanda allora di gran moda che veniva servita in grossi bicchieri e che era fatta di caffè, cioccolato, latte e sciroppo.
la BAVAREISA ,la mamma del Bicerin
Il rituale del bicerin prevedeva all’inizio che i tre ingredienti fossero serviti separatamente, ma già nell’Ottocento vengono riuniti in un unico bicchiere e declinati in tre varianti: pur e fiur (simile all’odierno cappuccino), pur e barba (caffè e cioccolato), ‘n poc ‘d tut (ovvero “un po’ di tutto”), con tutti e tre gli ingredienti. Quest’ultima formula fu quella di maggiore successo e finì per prevalere sulle altre, arrivando integra ed originale ai nostri giorni e prendendo il nome dai piccoli bicchieri senza manico in cui veniva servita (bicerin, appunto). La bevanda si diffuse anche negli altri locali della città, diventandone addirittura uno dei simboli di Torino.
Oggi il rituale è assaporare questo caffè davvero gustoso senza girare il cucchiaino all’interno per gustarne meglio l’aroma.
Pasqua è vicina e se non avete programmi ,che dite di regalarvi un bicerin e visitare Torino?
Le Twins