Eleganti geometrie che si intrecciano su un morbido tessuto in lana pura, una fantasia che conosciamo molto bene, usata sia nella moda che nell’arredamento.
Di cosa parliamo?
Il famoso tartan. Ebbene si, lo si trova ovunque, dalle sfilate di alta moda alle statuette di porcellana inglesi, dalle minigonne nei cartoni animati giapponesi fino all’arredamento, plaid e cuscini.
Il termine tartan deriva da un’antica parola francese, tiritaine, che significa “ruvido e lanoso” e va a indicare un particolare tipo di tessuto tinto in filo di lana originario della Scozia.
In Italia è noto anche come scozzese.
Nascita del TARTAN
La sua nascita viene fatta risalire nelle Highland scozzesi, dove veniva usato per contraddistinguere le casate che avevano una grande importanza perché le popolazioni celtiche si raggruppavano attorno a esse costruendo dei clan. Esistono infiniti infatti tipi di tartan che variano a seconda del colore e dei quadri che hanno nomi derivanti dal cognome del clan che lo produceva e lo indossava.
Ogni clan vestiva e usava un unico tartan, distinguendosi dagli altri. Si fa risalire la nascita del tartan al 1538 in Scozia. Veniva tinto con materie prime di origine naturale come piante, muschi e bacche, foglie e legni . Ogni tartan ha un nome diverso che deriva dal Clan che ne faceva parte.
Date fondamentali del TARTAN
- 1600 nascita del kilt, una gonna che diventerà simbolo della Scozia. Indumento scozzese per eccellenza, il kilt è realizzato proprio in tessuto tartan: è un gonnellino indossato dagli uomini nelle uniformi speciali richieste in alcune cerimonie ufficiali.
- 1746:data dell’insurrezione dei clan scozzesi al governo britannico in cui vinsero gli inglesi che misero al bando l’uso del tartan per fermare la ripresa del sentimento insurrezionale, con l’Act of Proscription, il divieto è rimasto in vigore fino alla fine della guerra (1782). Ed ecco qui che il tartan divenne famoso, trasformandosi in un tessuto della contraddizione, di resistenza, ribellione e nazionalismo.
- 1800 il tartan con la Regina Vittoria divenne un tessuto ufficiale della Monarchia britannica che lo sfoggiava, con il marito Alberto, durante i loro soggiorni a Balmoral.
- Tra 1790 al 1870 con la rivoluzione industriale il tartan ha iniziato a essere prodotto in grandi quantità e a costo ridotto, cosa che facilitò la sua diffusione nella nuova società urbanizzata.
- 1950 dopo la Seconda Guerra Mondiale, il kilt diventa un capo popolare tra le persone comuni. Tante le star hollywoodiane che sfoggiano questo tessuto; ricordiamo Audrey Hepburn a Londra con una giacca scozzese e un papillon e Brigitte Bardot con un kilt con un pull rosso a mezza manica e fiocco abbinato sul capo
Era Punk
- 1970 è una data importante per lo sviluppo sociopolitico del tartan quando diventa non più un tessuto ma un oggetto inserito nell’abbigliamento del movimento culturale Punk. ( per ulteriori informazioni sui capi portavoce di una ribellione vedi nostro articolo)
- Viene stravolta cosi la sua essenza bon ton degli anni 50 -60 diventando simbolo di ribellione .
Il Punk come sottocultura va molto oltre la ribellione, promuovendo una filosofia di vita alternativa divergente dalle norme di società, basata sull’etica del “fai da te”(DIY)
Inizialmente mirata all’autoproduzione dei dischi, l’etica del DIY si è estesa fino ad abbracciare sempre più ambiti della vita. Col tempo poi si è arrivati anche a magliette, toppe, spille e beni di consumo materiali, quali saponi e oggetti per la cura del corpo, attingendo a quello che si trova nei vecchi armadi, nei cassonetti e si trova sempre un pezzo di tartan .
punk e Vivienne Westwood
- 1971 data in cui Vivienne Westwood insieme al compagno Malcom McLaren apre il suo famoso negozio .
La stilista esprimeva il suo carattere ribelle attraverso la moda, creando capi strappati e ricuciti, applicandoci poi lamette, spille da balia…
Il negozio cambiò nome più volte, passando da Let it rock a Too fast to live too young to die a Sex nel 1974, dopo un periodo di t-shirts con messaggi provocatori contro le leggi per la tutela del pudore.
Questo fu d’ispirazione a Malcolm, che l’anno successivo scelse il nome Sex Pistols per la band di cui divenne l’agente. Il negozio diventa la vetrina in cui si vendono abiti di tartan, di pelle e di latex, interpretati in una versione ribelle contro la monarchia e il governo inglese . Vivienne Westwood è una pioniera di molte cause dell’umanità attraverso messaggi su t-shirt, giacche, pantaloni, e qualsiasi cosa si potesse adattare allo scopo, usando le sue passerelle. E’ da ricordare Vivienne Westwood nelle collezioni Portrait A/W 1990, Dressing UPA/W 1991 e Anglomania A/W 1993 in cui si vede una versione ironica del tartan rispetto all’uso convenzionale e storico del tartan.
- Negli anni successivi questo tessuto è approdato anche in America, arrivato inizialmente con gli immigrati scozzesi, la camicia di tartan a quadri viene usata come uniforme per il lavoro.
- anni 80 Nel decennio successivo, invece, fa il suo ingresso nelle passerelle il pantalone tartan e diventa preppy bon ton.
- Anni 90 altra tappa importante per lo sviluppo del tartan con il grunge – corrente anti-moda nata in seno a band rock come i Nirvana e i Pearl Jam – torna a essere protagonista in una versione totalmente trasandato e in un mix di sovrapposizioni. Lo stile grunge rispecchia il disagio di una generazione delusa dalla vita, volutamente trasandato per discostarsi dalla convenzione. Ed ecco apparire camicie in flanella in tartan.
- i Designer di più alto livello hanno usato il tartan per dare voce a proteste come la collezione di Alexander McQueen A/W 2006, Highland Rape A/W 1995, che presenta delle modelle con seni nudi, abiti di tartan strappati, espressione delle barbarie fatte alle highland scozzesi per mano degli inglesi.
Tartan e la sua diffusione
Sapete quante versioni di tartan ci sono?
Sono più di 75 fantasie tartan tradizionali, tra cui le più comuni sono quelle in cui il colore predominante è il rosso, affiancato da nero e bianco. La caratteristica principale di questo tessuto è il disegno, caratterizzato da quadrettature a colori vivaci che si ripetono a intervalli regolari in ordito e in trama, con intreccio diagonale, a creare una fantasia simmetrica.
Per essere precisi il disegno del taglio tartan si chiama “sett” e si ripete su tutto il tessuto con una frequenza che potremmo definire stabilita.
In principio si usavano solo i colori rosso, azzurro, blu, verde bottiglia, nero e bianco, ma man mano negli anni si sono aggiunti molti altri colori e gli stilisti hanno interpretato il tartan in diversi modi.
Il disegno tartan è diventato il grande segno distintivo della casa di moda Burberry : chiamato “Burberry check” viene utilizzato nella fodera dell’iconico impermeabile. Anche altri tanti marchi famosi hanno introdotto il tartan nelle loro collezioni; Gucci lo abbina a stampe floreali, broccati e l’iconico tessuto logato doppia G; Fendi lo utilizza rendendolo molto simile ad un tetris, e Versace lo avvolge con i colori che caratterizzano il suo stile.
Il tartan nel colore rosso riporta al Natale. E proprio nelle collezioni dei grandi stilisti da Valentino a Jean Poul Gaultier, il tartan resta un evergreen soprattutto nei giorni di festa, tra abeti e candele.
Ma questo tessuto non è usato solo per l’abbigliamento, ma anche nell’arredo, per tappezzerie ,divani, pouf, poltrone e anche per le coperte. Riesce a essere un motivo legato alla tradizione ed alla storia ma capace di risultare sempre attuale.
Qui la nostra selezione di tartan:
trapunta invernale confezioni Giuliana
cappottino Tartan per cucciolo
Il tartan anno dopo anno è diventato una delle tendenze più amate nei mesi freddi.
Vestirsi in tendenza ? Basta un tocco di tartan.
Le Twins