Milano nell’immaginario collettivo è una metropoli frenetica di business, cultura moda e tanto caos. In realtà ci sono piccoli gioiellini che non rientrano in questo immaginario ,tutti da scoprire.
Ci sono oasi di tranquillità ,natura ,pace e buona cucina a pochi passi o proprio in centro città
Eh si , Milano è anche una metropoli cosmopolita ,di persone che hanno portato un po’ di sé e della loro terra con loro nella città milanese
E qui viene il bello.
Sognatori che hanno voluto portare qualcosa della loro terra in una grande metropoli come:
il lago Malaspina “C’era un volta un re”
Profumi e aromi che ricordano la campagna toscana, ricette tradizionali ed una accurata selezione di vini, questa è l’hostaria “C’era una volta un Re”, un angolo un po’ fuori dal tempo, immerso in un contesto naturale, quello del lago Malaspina, che riflette pace e tranquillità.
la storia
E in questo luogo inizia la storia della famiglia Aldera , una storia che parte da lontano, negli anni Cinquanta, quando un ragazzo, Paolo Aldera ,arriva a Milano dalla Toscana, in cerca di lavoro. Trova lavoro come barista e poi cameriere fino a quando un incontro e un luogo cambiano la sua vita ;conosce il vecchio gestore della trattoria sul lago Malaspina, meta domenicale dei milanesi. Il gestore viene conquistato dalla simpatia di Paolo, che lo vuole a lavorare per lui ,Paolo inizialmente non viene convinto per via della stagionalità del lavoro; il destino però gli fa cambiare idea quando dovette sostituire l’amico cameriere e non volle più andare via. Disse: «Io di qui non vo’ più via!». E così è stato. Paolo inizia come cameriere, ma la piccola trattoria, in cui si mangia pesce fritto e polenta, diventa presto “il ristorante e la location dei banchetti di matrimoni”, di cui diventa gestore e nel 1978 finalmente il proprietario. Pochi anni dopo diviene suo anche il lago. Ma le trasformazioni non si esauriscono qui. La figlia Elena insieme al marito, concretizza il grande sogno di Paolo ,ovvero riproporre un angolo della sua Toscana.
E Il 29 maggio 2002 viene inaugurata l’hostaria “C’era una volta un Re”. Per Paolo purtroppo è rimasto un sogno, portato avanti oggi con tanta passione e amore dai suoi figli Elena e Gabriele , ma il “re” del lago Malaspina resta sempre lui.
Noi siamo stati accolti con professionalità e cordialità dalla signora Elena, che ci ha raccontato un po’ di storia del suo “Babbo” e proposto le specialità dell’hostaria. Tutto è fatto in casa anche il pane, che ha un sapore ed un profumo che ricorda i vecchi fornai di un tempo
Il lago Malaspina è un luogo a noi caro in cui i miei genitori hanno fatto il banchetto di nozze.
location di matrimoni
La pace e la traquillità che evoca il panorama rimanda a terre lontane ,sebbene a due a passi dalla metropoli meneghina vicino all’aereoporto di Linate
Oltre a rilassarsi e gustare la buona cucina fiorentina nelle sale rustiche con camino ,che richiamano le osterie tipiche toscane, si può fare una bella passeggiata lungo il lago di proprietà del ristorante.
Una vera oasi a pochi km dal centro di Milano.
Il Lago malaspina si trova in via Norberto Bobbio 2, Ingresso Lago Malaspina, Limito di Pioltello (MI) – A soli 5 minuti dall’Idroscalo di Milano.
il giardino zen: Finger’ garden
Percorrendo pochi km da qu,i si vola in un’altra atmosfera non certo meneghina , ma molto lontana: Il Giappone
Ecco fiorire cortili fioriti dall’atmosfera asiatica dove assaporare piatti fusion e del buon sushI ma soprattutto una cucina creativa : il finger’garden
L’incontro fra le persone è dove tutto ha inizio”.
L’antico proverbio giapponese narra proprio la storia di Finger’s, che nasce nel 2004 da un’amicizia particolare, quella di Roberto Okabe con Clarence Seedorf, che porta a Milano l’atmosfera e la cucina tutta giapponese.
Finger’s Garden è un “giardino di delizie” situato nel cuore di Milano, a pochi passi dal prestigioso quartiere di Porta Nuova.
Il luxury restaurant giapponese si immerge in uno spazio verde di 1.400 metri quadri: un suggestivo giardino Zen in cui le opere di Max Guadagno celebrano la fusione tra arte e natura
il ristorante si trova Via Giovanni Keplero, 2
Milano
T. +39 02 606544
L’ atmosfera giapponese si può trovare anche in Piazza Piola
giardino Zen in città studi
Dal Paese del Sol Levante, l’hanami ha fatto il giro del mondo ed è arrivato in Italia in piazza Piola con un giardino Zen, con 12 alberi di fiori di ciliegio di un rosa meraviglioso, che ci trasposta in terre lontane .Ci si immerge in un angolo di pace e meditazione ,un luogo apparentemente lontano che però è sito incredibilmente nella metropoli
Fonte: Spazio Teatro No’HmaGiardino Zen in Piazza Piola, Milano account instagram
Un progetto di riqualificazione promosso dal Teatro No’hma e dedicato alla sua fondatrice, l’attrice, regista e drammaturga milanese Teresa Pomodoro, che ha dato vita a un parco magico che porta con sé la magia dell’hanami giapponese. Una delle maggiori attrazioni turistiche del Giappone è la stagione dei fiori di ciliegio, o sakura
Ma sai cosa significa quella parola e cos’è l’hanami?
La parola hanami in giapponese è composta dal kanji “fiore” e “osservare“. Quindi, la traduzione è “contemplare i fiori.”Anche se la parola si riferisce più specificamente ai fiori di ciliegio.
I giapponesi danno molta importanza al vivere con profondità ogni momento e ogni stagione. Per esempio, in ottobre c’è il momiji-gari, che consiste nel fare una passeggiata o un’escursione per godersi il rossore delle foglie. In primavera, invece, c’è il noto hanami che, però, è più difficile da godere: il momiji-gari dura infatti diverse settimane, mentre l’ hanami dura solo pochi giorni, poiché rappresenta proprio il momento in cui i fiori di ciliegio sono al massimo splendore.
Cosa significa il giardino zen?
Per la tradizione giapponese il giardino zen rappresenta il legame tra uomo e natura e ogni elemento inserito al suo interno ha un significato simbolico ben preciso.
- Acqua o sabbia : è il simbolo della vita che scorre
- Rocce: rappresentano la stabilità dell’uomo, che si raggiunge attraverso la meditazione. con un rito preciso vengono posizionate a creare un vialetto per simboleggiare il percorso dell’uomo e sono sempre dispari
- Piante: rappresentano l’anima, che viene nutrita e curata grazie alla cura dedicata al giardino zen. in cui vengono posizionate secondo uno schema triangolare
Nei giardini zen vengono utilizzati rastrelli per smuovere la sabbia e creare dei disegni. Questa azione viene fatta proprio per simulare i corsi d’acqua nei giardini zen. I motivi realizzati sono circolari o a forma di onda e permettono a chi li realizza di concentrarsi e intraprendere il percorso di meditazione.
La particolarità dei giardini zen si trova nel fatto che una volta disegnati questi motivi vengono cancellati, per poi essere ricreati e nuovamente cancellati, a simboleggiare la dinamicità della vita e a comunicare come l’importanza reale del giardino zen non si trova nel risultato finale, ma nel percorso che porta a esso,
come creare un giardino a casa
il giardino sul tetto
La nota ed elegante giornalista Csaba Della Zorza scrittrice e prima food writer italiana con uno spiccato gusto ,classe e soprattutto grande conoscenza di tutto ciò che è food e lifestyle , scrive nel suo blog davvero interessante, di aver creato un giardino sul tetto, nella metropoli milanese .Insieme alla sua famiglia ha portato avanti un progetto di realizzazione di un piccolo angolo con insalata, erbe aromatiche e frutti di bosco, per poter immergersi in un orto ” dove fare cose stravaganti come leggere, scrivere e sognare”
Si può seguire il suo esempio e portare a casa un angolo dove rifugiarsi ed immergersi in una atmosfera di pace e tranquillità fatta di cose semplici come un orto o un giardino Zen
il giardino zen
Le piante all’interno di un giardino zen giapponese hanno un significato ben preciso e vanno scelte con attenzione. in quanto il giardino zen è un luogo di pace e riflessione e alcune piante stimolano meglio la meditazione rispetto ad altre.
Per ricreare un autentico giardino zen esterno andranno scelte piante di origine giapponese :
- il bambù,
- Ginko Biloba,
- Salice piangente,
- Tasso giapponese
- Ginepro,
- Cipresso,
- Olmo
- piante da fiore che simboleggiano la rinascita come Azalea e albicocco.
azalea pendula
Prima di realizzare un giardino zen è necessario ricordare che l’elemento principale per creare un giardino zen è l’ asimmetria considerata dai giapponesi simbolo dell’autenticità della natura (tutto quello che è simmetrico viene considerato artificiale) E poi via libera alla fantasia.
il giardino Zen da tavolo
Se non si ha la disponibilità di un giardino o un terrazzo si può realizzare un giardino zen da tavolo.
giardino Zen da tavolo con set portacandela a ciottolo con Utensili gratuiti per Giardino Zen, Sabbia, Vassoio di Base e Accessori
fontane ZEN da tavolo
Fontana zen Elegance, Questa meravigliosa fontana può essere un ‘idea perfetta anche per un regalo al papà,in occasione della sua festa a giorni. Ha tutto quello di cui un angolo zen ha bisogno. Realizzata totalmente a mano, è caratterizzata per la cura nei dettagli e la corposità dei materiali.La fontana stile bamboo, è arricchita da una coreografia sobria e delicata di fiori di pesco e ciottoli di Fiume Lucidi. La fontana poggia su di un giardino zen in legno che, grazie agli attrezzi proporzionati al giardino, permette di scaricare lo stress.
Oltre ai giardini Zen Milano dispone di grandi polmoni verdi tutti da vivere ,come Il parco Nord e l’idroscalo ( per approfondimenti leggi anche il nostro articolo) Entrarmbi dispongono di un lago e possibilità di ristoro
Milano non sorprende solo con oasi verdi incontaminate .ma anche con dei gioiellini inediti che permettono di fare un tuffo nel passato in un atmosfera di pace e di silenzio in pieno centro.
Dove? Villa Necchi Campiglio
Nella Milano tra le due guerre, la nobiltà si dava appuntamento nella villa di Nedda e Gigina Necchi e di Angelo Campiglio: Villa Necchi Campiglio, oggi una delle più belle case-museo della Milano inedita . Nel cuore del Quadrilatero del Silenzio, vicino alla fermata della metropolitana Palestro (M1), la dimora, progettata nei primi anni Trenta da Pietro Portaluppi, fece notizia per la presenza di una piscina privata nel giardino: era la prima in città, dopo quella comunale, segno di un nuovo modo di vivere il tempo libero.
in questo luogo magico si può rivivere l’atmosfera di un tempo gustando delizie al bistrot e godersi un caffè a bordo piscina.
Un tuffo nel bel mondo della Milano fra le due Guerre, con i suoi riti, le sue mondanità e le sue etichette: in un tranquillo quartiere nei pressi di Porta Venezia, nel cuore della città, circondata da un incantevole giardino con piscina,. un oasi di arte, architettura, verde e silenzio che ne fa una delle Case Museo di Milano più ricercate dove si può sentirsi ospite in una dimora nobiliare ancora abitata.
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