Al mattino alzi la mano, chi non ha voglia di iniziare la giornata con buon caffè, che dia il buongiorno con il suo aroma intenso ,che pervade la casa
Soprattutto per gli italiani il caffè costituisce il primo piacere della giornata ,una forma d’amore.
Non c’è niente di più italiano che scegliere un tavolino all’aperto, per consumare un buon caffè con magari una buona rivista e darsi il buongiorno con una carica di energia.
A questo punto viene da porsi la domanda :
“Ma il caffè è italiano?”
Storia del Caffè
Tra testimonianze varie è ormai certo che il caffè non sia nato in Italia, nonostante in tutto il mondo il caffè è associato all’immagine del nostro Paese
Koffa e caffè
Il caffè nasce in Etiopia.
Secondo la leggenda, un pastorello dell’altopiano di Koffa ,da cui il caffè prende il nome notò come le sue capre fossero agitate dopo aver brucato i frutti rossastri di alcuni cespugli. Incuriosito, provò anche lui queste bacche ,riscontrando la stessa agitazione
Il caffè arriva in Europa molti secoli dopo a cavallo del 600 attraverso l’Africa ,soprattutto la regione Mocha ,portato dai soldati etiopi.
Si narra che alcuni frati provarono a fare scomunicare il caffè sostenendo che fosse ” la bevanda del diavolo” ma il papa Clemente VIII volle tuttavia sincerarsi di cosa fosse precisamente la diabolica bevanda di cui parlavano i frati. Aiutato dalla caffeina, il caffè fui invece battezzato dal Papa
Il Primo caffè italiano
Il primo caffè in Italia arriva a Venezia nel 1570 ,quando il padovano Prospero Alpino ne portò alcuni sacchi dall’Oriente.
Da allora, a Venezia il caffè iniziò ad essere piuttosto conosciuto, ma soprattutto tra i più nobili perché il suo prezzo era molto elevato.
Qui nascono le prime botteghe del caffè.
Oggi il rito del Caffè tutto Italiano
Per gli italiani il termine caffè è sinonimo di espresso che bevono solitamente al bar per darsi il buongiorno o nella pausa caffè.
Gli Italiani si sentono i maestri dell’espresso, detto appunto all’italiana. Come mai?
Vediamo allora
Come nasce il caffè espresso
Il Museo Lavazza a Torino , celebra la vera eccellenza italiana del caffè in un viaggio immersivo nella cultura del caffè e dei suoi rituali
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La rivoluzione è una macchina del caffè
L’espresso italiano vede i suoi albori, quando nel 1884 Angelo Moriondo, proprietario di due locali storici a Torino, presentò una macchina di sua invenzione, per rispondere alle esigenze della sua clientela con un metodo veloce di preparazione del caffè, detto appunto “espresso”
Curiosità
L'espresso veloce da preparare e ottimo per il risveglio e il buongiorno ,divenne rapidamente un simbolo di inizio secolo, insieme al treno veloce con cui condivideva il nome.
Fu così che per l’Esposizione Generale del 1884 al Valentino la sua nuova macchina espresso per fare il caffè fu presentata presso lo stand allestito dall’azienda di Moriondo che ricevette la medaglia di bronzo. La macchina, costruita in collaborazione con il meccanico Martina era in rame e bronzo, alta circa un metro e aveva una forma di campana e aveva vicino un chiosco presso il quale i visitatori potevano degustare il caffè prodotto.
Nella sua macchina espresso l’acqua veniva fatta bollire e con un sistema di serpentine per poi raggiungere il contenitore con il caffè per arrivare a produrre 10 tazze di caffè ogni 2 minuti per circa 300 tazze in un’ora.
Il primo brevetto della macchina fu depositato il 16 maggio del 1884, successivamente arrivò anche il brevetto internazionale anche se Moriondo non commercializzò la macchina, ma ne creò alcuni esemplari che furono utilizzati nei suoi esercizi commerciali come il Grand-Hotel Ligure in piazza Carlo Felice e l’American Bar nella Galleria Nazionale di via Roma.
Con Luigi Bezzera nel 1901 inizia una nuova era per i locali pubblici: è a lui che si deve la produzione su larga scala delle macchine espresso a vapore Da allora saranno molti i marchi che produrranno su licenza Bezzera ,come la Pavoni o che si ispireranno al suo brevetto come la Universal.
Nel Museo Lavazza vengono esposte diverse macchine espresso oltre alla spiegazione interattiva della procedura di trasformazione del chicchi del caffè nella bevanda iconica del buongiorno.-
La ciliegia del caffè del buongiorno: cosa c’è da sapere
La pianta del caffè può crescere in foreste,piantagioni o garden .Le piogge intense permettono alla pianta del caffè Coffea di fiorire e fruttificare .La maturazione del frutto,chiamato drupa o ciliegia richiede
- 6-9 mesi nel caso dell’ Arabica
- 9-11 mesi nel caso della Robusta
Buccia e polpa possono essere utilizzate per fare marmellate e infusi
Il Picking o selezione manuale, garantisce poi un raccolto omogeneo di qualità superiore : permette infatti solo di cogliere le ciliegie mature. Le ciliegie acerbe verranno raccolte in seguito.
Lo stripping manuale poi consiste nell’impugnare un ramo alla base e poi procedere verso l’esterno con l’altra mano ,strappando sia le foglie che le ciliegie sia acerbe che mature, Entrambe cadono sopra i teloni posti sul terreno. Le ciliegie mature vengono poi separate da quelle acerbe.
Le ciliegie vengono poi essiccate in forni o lasciate asciugare al sole per circa tre settimane.
I chicchi vengono poi separati dalla polpa con appositi macchinari.
Si ottiene con questo sistema detto a secco un caffè più dolce perchè durante l’essicazione il chicco assorbe le sostanze zuccherine presenti nella polpa.
Esiste anche il sistema umido in cui i chicchi vengono immersi nell’acqua.
Dopo un lungo viaggio in mare il caffè verde arriva in Italia .
Arrivati in Italia , verranno poi a sottoposti a test come viene illustrato al Museo della Lavazza, secondo un iter molto dettagliato e specializzato. Esistono figure a tal scopo come
- i Lavazza Blender che lavorano i caffe originari delle diverse aree di coltivazione sulla base di una buona conoscenza delle note aromatiche e della miscelatura Lavazza
- lavazza Grinders impostano i valori della macinatura del caffè tostato
- Lavazza Quality controller
Vi invitiamo a visitare il Museo della Lavazza ,che vi sorprenderà per l’ottima organizzazione con un finale con degustazione ( avete mai provato la spuma?) e a fare un giro per la città di Torino magari, gustando un bicerin nelle caffetterie storiche .Leggi a proposito il nostro articolo su Torino e il bicerin
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Quando il caffè diviene bevanda del buongiorno
Ci troviamo esattamente nella prima Guerra mondiale . Quando, all’indomani della sconfitta di Caporetto, l’esercito italiano si rischiera lungo il Piave, c’è bisogno di una vigilanza assidua da parte dei fanti . per non far passare lo straniero. E qui che per le sue proprietà stimolanti arriva in soccorso il caffè.
La circolare del novembre 1917 prevede che al mattino vengano distribuiti otto grammi di caffè e dieci di zucchero.
Nel tempo le dosi aumenteranno fino ad arrivare a venti grammi. I soldati, una volta tornati a casa, continueranno a bere caffè al mattino, determinando in tal modo un cambiamento definitivo della prima colazione di tutti gli italiani.
Oggi è diventato un rito bere un buon caffè al mattino per darsi la carica .
Oggi, nell’era dei social , fioriscono messaggi del Buongiorno associati a meravigliosi caffè.
Il caffè tra l’altro se bevuto a dosi moderate, fa bene.
Le sostanze nutritive del caffè
Una singola tazzina di caffè contiene:
- La vitamina B2, essenziale nei processi metabolici e per mantenere in buona salute il tessuto nervoso, la pelle e gli occhi;
- vitamina B3, essenziale nel funzionamento del sistema nervoso;
- vitamina B5 e manganese, elementi fondamentali nella trasformazione degli alimenti in energia;
- potassio e magnesio, minerali importantissimi per alcune funzionalità dell’organismo, come la produzione di energia, la trasmissione degli impulsi nervosi e l’efficienza del sistema cardiocircolatorio
Oggi poi sono nati tanti tipi di caffè da bere e anche da gustare come merenda per l’aggiunta di dolcezza.
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Ci facciamo un caffè?
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