Quante volte ci accorgiamo che un outfit non è completo senza il bijoux? Lo sapeva anche la rinomata Chanel, un’icona della moda del XX secolo, che amava abbinare bijoux molto appariscenti con abiti dalla linea semplice. È proprio a CHANEL che dobbiamo il lancio della bigiotteria. Ebbene sì, Chanel creò una nuova tendenza: gioielli realizzati in metallo e pietre semi-preziose, alla portata di tutti e da indossare in qualsiasi momento del giorno, rompendo con le mode del momento, che vedevano solo l’uso di gioielli in oro, diamanti e pietre preziose da parte delle nobili e aristocratiche dell’epoca. Quindi è grazie a Coco Chanel se oggi possiamo arricchire i nostri outfit con collane, bracciali e orecchini fatti di pietre non preziose e di metalli non rari e dare sfogo alla bijoux mania.
Una citazione celebre di Chanel riporta infatti “I gioielli non sono fatti per dare alle donne un’aura di ricchezza ma per renderle belle”
Coco Chanel è un mito nella moda del 900 ma anche una icona anticonformista che ha contribuito alla emancipazione femminile, di cui parleremo in modo approfondito nel prossimo articolo.
Ha creato uno stile, rivoluzionando il concetto di eleganza femminile.
La produzione del bijoux risale però al XVIII secolo in Inghilterra.
Fu l’avvento del cristallo al piombo che contribuì alla creazione dei bijoux come imitazione di pietre di altro pregio.
Ed è appunto l’Inghilterra la patria dei primi bijoux.
Solo in un secondo tempo l’attività di produzione dei bijoux divenne vanto delle botteghe artigiane boeme tradizionalmente note per la realizzazione di pietre d’imitazione di alto pregio. Ma il colpo di scena nella storia dei bijoux -gioielli di bigiotteria, come li conosciamo oggi, viene dall’artigiano Georges-Frédéric Strass, nato vicino a Bruxelles che, trasferitosi a Parigi nei primi anni 30 del 1700, usò delle pietre di cristallo che simulavano dei diamanti che presero appunto il nome di strass.
Ma solo, molto tempo dopo, dagli anni ’30 del Novecento, negli Stati uniti, in seguito alla crisi economica del periodo postbellico, i gioiellieri, a fronte di una diminuzione della domanda, crearono nuove serie di bijoux, falsi ma eccellenti per stile e fattura. Da qui ne seguì la produzione su larga scala, che negli anni 40 contribuì ad arricchire la grande offerta del bijoux, detto ‘Fantasia’ trasformandolo in un settore produttivo. Le prime a indossarlo saranno le dive come Greta Garbo, Marlene Dietrich e Bette Davis sia sul set, sia fuori.
In poco tempo scoppiò una vera bijoux mania tra le donne di tutti i ceti sociali e lo slogan divenne:
Un diamante è per sempre, uno strass è per tutte!
In questo momento divenne forte l’idea che ogni donna potesse indossare qualcosa di bello e sfavillante perché arricchito da strass e false perle.
La casa di bijoux a nome Trifari è certamente una delle protagoniste di questa rivoluzione, un marchio “made in Italy”, fondato nel 1910 da Gustavo Trifari, figlio di napoletani immigrati negli Usa. Trifari ha fatto storia nella bigiotteria americana con collane, anelli, orecchini e bracciali.
Il marchio raggiunge il successo negli anni ’30, quando le riviste teatrali di Broodway usano per il loro palcoscenico solo ed esclusivamente gioielli Trifari per spettacoli di larga fama. Dal 1953 al 1957 Trifari produce gioielli per la moglie del Presidente degli Stati Uniti Eisenhower, Ladie Mamie, che li indossa nelle cerimonie ufficiali. Ancora negli anni 90 il marchio è in vetta con un’altra celebre first lady, Barbara Bush.
Dietro al successo di questo marchio vi è anche l’opera di un designer francese, Alfred Philippe, che è stato la mente creativa della Maison dal 1930 fino al 1968. Nonostante sia un marchio di bijoux, per la produzione dei pezzi ha utilizzato anche tecniche nate nella gioielleria, come l’utilizzo di «set invisibili» per le pietre, inventati da Van Cleef e Arpels.
La famiglia Trifari ha continuato a gestire la Maison fino al 1975. Poi l’azienda è stata comprata e venduta diverse volte fino a quando, nel 2000, il gruppo Monet ha spostato la produzione all’estero e segnato il declino del marchio.
Tra i pezzi più ricercati di Trifari c’erano le corone. Le spille Trifari Crown, dalla fine degli anni Trenta agli anni Cinquanta sono stati tra i bijoux più richiesti. Ne esiste anche una serie del 1953 che celebra l’ascesa al trono di Elisabetta II d’Inghilterra. Molto apprezzati anche i bijoux con la forma di animali o di fiori: oggi c’è chi li colleziona. E’ una vera bijoux mania!
E In Italia quale è lo scenario del bijoux?
Nel 1951, Giovan Battista Giorgini organizza la prima sfilata di Alta Moda italiana che include i bijoux e gli accessori.
Dopo pochi mesi, la IX Triennale a Milano accoglie il bijoux accanto ai maestri delle Arti Decorative e Industriali Moderne Italiane al pari del gioiello prezioso.
Nasce così, il bijoux “Made in Italy” dagli artigiani che hanno dedicato il loro estro per realizzare queste linee di manufatti.
Con l’arrivo del Prêt-à-Porter, ecco che la moda italiana vede per la prima volta la sua definitiva autonomia dalla moda francese.
Negli anni Ottanta, ci fu una vera rivoluzione del bijoux made in Italy quando i principali stilisti italiani come Armani, Ferré, Krizia, Versace crearono una linea di bijoux sfarzosa ma dal prezzo popolare.
Milano fu centro creativo e produttivo di questa rivoluzione.
Dopo aver caricato sulla nostra nave il bagaglio della storia del bijoux siamo pronti per partire nel viaggio della bijoux mania dell’estate 2021!
Oggi ci sono due grandi categorie di bijoux:
i bijoux detti fantasia realizzati in serie secondo il trend del momento, prodotti e venduti su larga scala ed economici senza rifiniture e i bijoux de couture che invece sono disegnati dagli stilisti per gli abiti da loro creati e confezionati in pochi pezzi da artigiani specializzati.
Parola d’ordine degli stilisti per questa estate è leggerezza e voglia di colore con bijoux realizzati artigianalmente, rubati agli anni 90, con perline di resina colorate, dadini con lettere e conchiglie.
Un’esplosione di colori e una tendenza che raccontiamo in dettaglio in uno dei precedenti articoli del nostro blog. Vedi link.
Una altra tendenza di questa estate riguarda le perle grezze o scaramazze che impreziosiscono collane bracciali orecchini ed anelli.
Cosa sono le perle scaramazze? Sono una tipologia di perle dalla caratteristica forma irregolare che hanno una luce particolare e varia perché riflettono la luce ognuna in modo proprio grazie alla loro forma.
Un grande ritorno per questa estate è la catena.
Avremo choker con anelli in resina, bracciali a catena ed orecchini come i bellissimi fashion jewels di Federica Tosi. Vedi link.
Tra le tendenze da segnalare, c’è il layering. Di cosa si tratta? Dell’arte di sovrapporre più collane di diversa lunghezza. Potete dare libero sfogo alla creatività.
Tra i gioielli e bijoux estivi di tendenza, spiccano orecchini, collane in formato maxi. Il formato xxl è gettonatissimo soprattutto negli orecchini. Ne sono un esempio gli orecchini ear cuff di Stella Mc Cartney che ricopre l’intero lobo. Vedi link. su amazon dei modelli ear cuff in commercio.
Un ritorno dal passato è l’orecchino dalla silhouette bold e a cerchio anni 80 che sembra fatto di gomma colorata. Vedi link.
Ogni persona ha poi il suo stile, una fisionomia propria e la particolarità per creare la propria tendenza.
Sapete che per ogni viso e figura ci sono modelli di bijoux più adatti e valozzanti?
Per esempio:
I visi rotondi vengono valorizzati da orecchini a goccia.
I visi quadrati invece risaltano con gli orecchini a cerchio.
I visi a cuore vengono illuminati dai chandelier.
Così come le collane.
Sembra un piccolo accorgimento che però garantisce una valorizzazione del viso. Per approfondimenti contattaci senza impegno. Link pagina contatti.
Allora siete pronte ad indossare i vostri outfit impreziositi dai vostri bijoux? Facciamoci travolgere dalla bijoux mania!
Buona Estate Le Twins