Scopri perchè averla e quale
La seta è l’apoteosi delle arti tessili ,è il tessuto più pregiato e amato, adatto alle temperature miti e molto versatile. Un mondo si cela nella sua trama, nelle sue colorazioni raffinate ,stampe e lavorazioni, Un mondo davvero segreto e antico con radici lontane nel tempo .Vi siete mai chiesti quale è il suo segreto di bellezza? Il baco da seta
Scopriamo allora insieme come nasce la seta.
Come nasce la seta
In lombardia un museo è dedicato a questo splendido tessuto ,situato sulle sponde del lago di Como la cui attività principale era l’allevamento del baco da seta fino al 1933
Nel 1510 i bachi arrivarono a Como ,città tessile allora specializzata in lana . Ci vollero però un paio di secoli per trasformare la seta nella regina dell’industria tessile comasca
le fasi della sericoltura
Le quattro fasi principali in cui si può riassumere la sericoltura sono: la gelsicoltura, la bachicoltura, la trattura e la torcitura. Senza questi passaggi non si può ottenere un filo di seta.
Prima fase: la coltivazione dei gelsi
Alla base del processo della seta, c’è la gelsicoltura ovvero la coltivazione dei gelsi strettamente legata e collegata all’allevamento dei bachi da seta. Il gelso è una pianta originaria della Cina, le cui foglie sono indispensabili per nutrire le larve del baco da seta.
Seconda fase: l’allevamento dei bachi da seta
Il baco da seta è la larva del Bombyx mori, una specie di farfalla che si nutre di foglie di gelso (morus in latino significa proprio “gelso”).
Per due secoli da metà maggio a fine giugno nelle case contadine venivano montati castelli di lattiere fatte con canne palustri o sottili listelli di legno ad umidità controllate.
L’intera famiglia era al servizio del baco : gli uomini raccoglievano le foglie del gelso usando delle gerle e le donne davano le foglie sminuzzate ai bachi e pulivano i loro escrementi con carta forata
Ogni farfalla depone le uova da cui nascono le larve di 2 millimetri, che nel giro di sei settimane, nutrendosi esclusivamente di foglie di gelso, aumentano il loro volume di 6000 volte raggiungendo una lunghezza di circa 6-7 centimetri. diventando bruchi adulti-A questo punto succede un evento molto particolare ed incredibile; smettono di nutrirsi e “salgono al bosco” come di dice nel gergo tecnico, cioè si arrampicano sulle fascine secche e secernano bava, il prezioso filo di seta . Si dedicano a questa attività per tre giorni consecutivi, riuscendo a produrre un filo lungo fino ad 1 km e mezzo .Grazie alla presenza della sericina ,proteina dalla funzione collante e dal movimento a 8 ,riescono a produrre il BOZZOLO A FORMA DI OVETTO
Al suo interno avviene una delle metamorfosi più affascinanti della natura ;in una 15 giorni l’organismo subisce diverse trasformazioni fisiche e fisiologiche che trasforma il bruco in una farfalla bianca pelosa incapace di mangiare e volare
L’accoppiamento è l’unica attività compiuta dalle farfalle da cui si originano le uova o seme bachi necessarie per le nuove generazioni
Le incubatrici
Nel Museo di Como sono esposte le antiche incubatrici
Cosa servivano? Struttura di legno solitamente sita in locali freschi a cui interno veniva conservato il seme bachi che veniva riscaldato grazie ad una lampada sottostante all’arrivo della primavera successiva a comparsa dei primi germogli del gelso
Cassetta per il trasporto dei semibachi
Terza fase: il dipanamento dei bozzoli
Per poter lavorare la seta non si deve far sfarfallare l’insetto che bucando il bozzolo rompe la sua bava in centinaia di microscopici pezzetti. Per ottenere la seta il fili della bava devono rimanere integri .Per questo motivo i bozzoli non dedicati allo sfarfallamento vengono prima passati in forno a 70 /80 gradi per disidratare la pupa e poi macerati in acqua bollente perché in questo modo la sericina perde la sua funzione incollante
Dopo aver smollato la sericina grazie al movimento rotatorio di una spazzola circolare si riesce ad individuare il capo filo del bozzolo
Le filandine che lavoravano sulla filanda ,infilavano le bave all’interno di passacavi per attaccarle poi ad un aspo ,una sorta di bobina
La materia prima veniva trasformata da bozzolo a matassa.
Oggi il procedimento sembra invariato
Prima, attraverso la maceratura, ovvero l’ammollo, viene ammorbidita la sericina, la sostanza gommosa che funge da collante per il bozzolo. Poi, con la spelaiatura il bozzolo viene strofinato con uno spazzolino per liberare il capofilo e infine, durante la trattura vera e propria, si dipana il filo continuo dal bozzolo. Per fare un filato di seta per tessitura è necessario unire il filo di almeno 6-7 bozzoli, che grazie alla sericina rimangono coesi assieme durante la trattura.
Quarta fase: la trasformazione in filato
La fase della torcitura è indispensabile e fondamentale per rendere le fibre naturali resistenti e utilizzabili. Con una macchina chiamata “torcitoio” viene impressa una torsione al filo di seta greggia, che ne aumenta la tenacità e impedisce la separazione dei vari fili, ovvero dei filamenti ricavati dal bozzolo. Dopo questa lavorazione, il filo di seta diventa un filato pronto per essere trasformato in tessuto.
Quinta fase: Tessitura
Nel museo di Como sono esposti gli orditoi.
Ogni stoffa è composta dall’intreccio di 2 fili la trama e l’ordito che insieme formano un reticolo
L’orditoio permetteva di strutturare l’ordito gestendo un numero elevati di filati che passavano tra tre pettini che servivano a compattare i fili.
Oggi le tecnologie hanno ridotto i tempi e la manualità, ma rimane un processo complesso in cui la stretta interrelazione tra le singole fasi unita alla grande esperienza è necessaria a rendere questo filato così unico e speciale.
Quaderni di tessitura di Francesco Bianchi Anni 1899 1900 /1900 1901
Tessitura manuale
nel Museo di Como sono esposti antichi telai manuali del 700 e quello inventato nel 1800 il francese Joseph marie Jacquard ( vedi nostro articolo per approfondimenti)
6 fase :Tintura dei filati
Vi era il laboratorio di chimica luogo dove si miscelavano i composti per colorare le pezze e i filati. Nella seconda metà del 19 secolo il dottorando inglese William Perkin durante alcuni esperimenti finalizzati a sintetizzare la molecola del chinino, fino ad allora unico anti malarico, creò per errore una soluzione acquosa di un meraviglioso color malta .Vi intinse delle strisce di seta e si accorse della stabilità del colorante .Fino ad allora i pigmenti usati per colorare erano di origine vegetale .Tuttavia la tintura naturale spesso non era uniforme. Inoltre allora la sempre più massiccia richiesta di stoffe colorate stava diventando un fenomeno di massa e i pigmenti naturali avevano un limite e non avrebbero potuto fronteggiare la nuova richiesta, Si svilupparono nuove ricerche in questa direzione.
Per molti secoli, la bachicoltura in particolare e la sericoltura in generale rimasero prerogativa della Cina e degli imperatori Il baco e il procedimento per produrre la seta arrivarono in Sicilia nel XIII secolo e da qui si diffusero prima in Italia e poi nel resto d’Europa.
Sapete cosa racconta la leggenda? vediamola insieme
Storia della seta
la leggenda narra che nel 3000 a.C fu l’imperatrice Xi Ling Shi, a scoprire la seta, dopo che si accorse casualmente che era possibile districare il bozzolo, perché questo cadde in una tazza di tè caldo. Infatti nella trattura, che è l’ultimo passaggio di questa terza fase, i bozzoli vengono immersi nell’acqua calda per dipanare il filamento
La via della seta
Storia, scienza e leggenda fanno comunque risalire la seta ad epoche antiche a circa 8000 anni fa Nell’antica Cina, la seta era prerogativa di imperatori ed imperatrici, che indossavano vesti preziose di colore giallo.
Verso la fine del III secolo ha però cominciato ad oltrepassare i suoi confini a causa di saccheggi o come dono ad altri “capi nomadi”.
Tuttavia nessuno ancora conosceva l’origine e la lavorazione di questo magnifico prodotto di cui gli imperatori della Cina ne custodivano gelosamente i segreti della coltura e della lavorazione. E fu soltanto nel 550 d.C.come narra un’altra leggenda ,che due monaci svelarono il segreto della bachicoltura all’imperatore Giustiniano, successivamente portando a Costantinopoli alcune uova di baco nascoste in bastoni cavi. L’Impero romano d’Oriente iniziò a produrre e lavorare la seta, che divenne un settore fiorente dell’economia bizantina.
Per la sua diffusione fu di grande importanza la “Via della seta”, ovvero il percorso via terra e via mare, lungo circa 8000 km, che affrontavano le carovane partite dalla Cina, per commerciarla assieme ed altri prodotti.
vantaggi della seta
Oltre all’estetica meravigliosa questo tessuto ha tanti altri vantaggi
Resistenza
La seta è un materiale leggero, morbido, elegante, sottile, abbastanza elastico ma anche piuttosto resistente allo strappo. È la fibra naturale più forte. Un filamento di acciaio dello stesso diametro della seta si romperà prima che lo farà un filamento di seta Riguardo a quest’ultimo punto,infatti all’inizio del Novecento venne a lungo utilizzata per tessere i paracadute, prima di essere sostituita dal nylon a causa del blocco delle esportazioni orientali durante il secondo conflitto mondiale.
Lucentezza
Tra tutte, la lucentezza è una delle caratteristiche più apprezzate di questa fibra naturale, considerata la più nobile e preziosa tra tutte le fibre.
Termica e isolante
Freschissima d’estate, la seta è anche calda d’inverno. E’ infatti straordinariamente isolante;
E’ un tessuto poroso ,caratteristica che gli consente di respirare e assorbire l’umidità.
È facile da tingere e assume meravigliosamente colori profondi. Spesso la seta viene tinta con colori accesi o cangianti. A seconda della trama, le stampe in seta spesso sembrano quasi altrettanto belle sul retro che sul davanti.
Riflette la luce grazie alla sua fibra liscia. Questo crea lucentezza e bellezza.
Presenta inoltre una naturale resistenza alle muffe.
Mantiene la sua forma, si drappeggia magnificamente e ha una sensazione setosa tutta sua avvolgente
La via del made in Italy
Oggi l’Italia, come il resto del mondo, importa tutta la produzione della seta dalla Cina.
Esistono delle piccole realtà a Treviso , Padova e a Como .
Nonostante l’importazione della materia prima, ancora oggi, la qualità della lavorazione nel Bel Paese resta una delle migliori del mondo.
Serica 1870 è una delle pochissime aziende che si contano probabilmente sul palmo della mano, che hanno in Italia tutto il processo produttivo. in quanto Il costo della manodopera ha purtroppo portato la delocalizzazione della produzione in paesi come la Romania e Serbia.
Accanto ai 51 telai di ultima generazione Serica ha acquistato due telai manuali, di cui uno è già in produzione e un altro a breve. L’obiettivo in collaborazione con la Tessitura Bevilaqua di Venezia, una delle più antiche d’Europa, è quello di realizzare una scuola a Follina per tramandare l’arte secolare di lavorare la seta..
Il telaio d’inizio ‘800 è una delle rarità per produrre il vero broccato di seta
Al mondo ne sono rimasti pochissimi: uno è in Cina, considerato Patrimonio dell’Umanità, uno è a Firenze alla Fondazione Lisio, uno è alla Tessitura Bevilacqua di Venezia e uno è di proprietà di Serica 1870 per la sede di Follina.
La seta della Pace
Oggi vi è una maggiore consapevolezza per la protezione del mondo animale e quindi nuove prospettive si aprono per salvaguardare il mondo naturale.
Da qui nasce la seta della Pace
Per avere la fibra più pregiata, come abbiamo visto i bachi da seta vengono uccisi.
La seta Ahimsa, nota anche come “seta della pace” o seta non violenta, consente alla falena di lasciare il bozzolo prima che venga bollita. Alcune sete che rientrano nell’ombrello Ahimsa include la “seta Eri”. La seta Eri utilizza bachi da seta addomesticati alimentati con piante di ricino che non vengono danneggiati durante il processo di produzione.
tipi di Seta
con il filo di seta grezza si possono ottenere diversi filati e tessuti che trovano largo impiego sia nell’industria tessile che in altri campi di applicazione. In genere viene mischiata alla lana o altre fibre sintetiche per migliorarne la resistenza.
I principali filati di seta sono:
- Organzino
- Crêpe
- Ritorto per trama
- Ritorto singolo
- Bourette
- Tussah
- Shappe
- Filaticcio
Questi, invece, i tessuti ottenibili dalla successiva lavorazione e mescola con altre fibre tessili
- Taffetà
- Georgette
- Chiffon
- Organza
- Raso
- Lampasso
- Broccatello
- Velluto
- Damasco
- Broccato
- Crêpe
- Shantung
- Crêpe de Chine
Nell’etichettatura tessile italiana la seta è riconoscibile dalla sigla SE.
il cady di seta
È un tessuto double-face perché costituito da un doppio ordito ad alta densità di fili in seta greggia e da una trama in crespo a più capi intrecciati in raso da 8 puntato doppio..
Seta nella Primavera 23
La seta è da sempre un must have delle stagioni miti.
Questa Primavera la seta si proclama l’outfit passe-partout per l’estate 2023 sia sotto forma di abiti impalpabili detti slip dress (o abito sottoveste) sia. in abiti lunghi o mini in seta lucida, ma anche pajaima tinta unita e cargo pants in seta lucida
cargo pants in raso seta color cioccolato
Pantaloni in cady con bottoni decorativi
pantaloni sportivi verde militare in raso lucido
pantaloni in raso perfetti con scarpe con tacco per dare un tocco glamour
abito da cocktail in raso lucido perfetto per le sere di Primavera
Abito in seta stampata vibrante , perfetto per stare freschi e contemporaneamente chic .
abito in pura seta in stile impero (perfetta per quasi tutte le corporature) con una stampa luminosa che ti farà brillare anche nelle giornate più grigie
Non solo, con la seta alcuni stilisti celebrano la magnificenza del XVIII secolo, che aveva fatto capolino nell’estate del 2020, attraverso abiti voluminosi che si gonfiano dalla vita ai piedi,tra romanticismo vittoriano e sfarzo barocco, gli stilisti propongono crinoline con multistrati seta uniti a Tulle per far sentire la donna una vera principessa
Tanti i motivi per scegliere la seta quest’anno.
abito in twin set in mista seta perfetto per brillare nelle giornate più miti
se vuoi osare, opta per una stampa bandana d’effetto
cosa ne dite?
Le Twins