Made in Italy, si sa, è sinonimo di gusto e qualità
Made in Italy infatti è una parola inglese che conferisce all’oggetto un carattere di qualità e lusso
L’Italia dagli anni 50 è ritenuta la culla della moda per la maestria manifatturiera e la creatività di personaggi geniali. Il prodotto tessile italiano oggi è sinonimo di prestigio, ricerca e cura del dettaglio, Il Made in Italy continua, ancora oggi con la sua artigianalità, essere sinonimo di lusso.
Cosa significa Made in Italy, un pò di legislatura
É risaputo che l’Italia sia un Paese che ha una tradizione artigianale e manifatturiera in cui si rispecchia la cultura e lo stile italiano, capace di conquistare i mercati di tutto il mondo, anche grazie ad un apporto innovativo nella produzione dei prodotti.
Da qui nasce, quindi, l’esigenza di comprendere quando è possibile apporre sui capi la dicitura Made in Italy che dà un valore di prestigio al prodotto.
Non vi sono dubbi sul fatto che un capo prodotto interamente in Italia, partendo da filati italiani, sia Made in Italy e, anzi, esiste addirittura il marchio 100% Made in Italy.
Ma quando, invece, un capo d’abbigliamento è stato realizzato in parte in Italia e in parte all’estero?
Un prodotto è Made in Italy se ha subito sul territorio italiano l’ultima trasformazione sostanziale ed economicamente giustificata, effettuata presso un’impresa attrezzata, che abbia portato alla creazione di un prodotto nuovo o abbia rappresentato una fase importante del processo di fabbricazione.
Ovviamente, stabilire cosa possa rappresentare l’ultima trasformazione sostanziale può essere, a seconda dei casi, più o meno difficile
Per questa ragione il legislatore ha fornito un elenco di operazioni di lavorazione e trasformazione che, a seconda del tipo di capo di abbigliamento, rendono possibile l’apposizione del Made in Italy.
Così, ad esempio,:
- la realizzazione in Italia della confezione completa (ossia lo svolgimento di tutte le operazioni successive al taglio dei tessuti e alla modellatura delle stoffe a maglia, fatta eccezione solo per alcune operazioni marginali) per cappotti, tailleur, gonne, pantaloni, camicie, t-shirt e pigiami (ottenuti, quando l’indumento è a maglia, riunendo le parti di stoffa oppure finiti o completi se l’indumento non è a maglia);
- la fabbricazione a partire dai filati per cappotti, tailleur, gonne, pantaloni, camicie, t-shirt e pigiami (ottenuti, quando l’indumento è a maglia, in modo diverso dal precedente oppure non finiti o incompleti se l’indumento non è a maglia).
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NASCITA DELLA MODA ITALIANA;una curiosità che non tutti sanno
La moda italiana nasce ‘forzatamente’, durante l’autarchia del Regime fascista quando, nel 1932, viene creato a Torino l’Ente Nazionale Moda. Si tratta di una iniziativa simile a quella che il Regime diede anche al cinema con la costruzione di Cinecittà. L’obiettivo era servirsene come strumento di propaganda ma poi, fortunatamente, il cinema italiano seguì altre direzioni.
Cinecittà e la moda italiana
La scintilla che fece ‘esplodere’ la moda italiana fino a farle conquistare gli USA fu proprio il cinema.
Coloro che segnarono la svolta internazionale della nostra Alta Moda furono le dive americane della famosa Cinecittà Hollywood sul Tevere.; quella che più di tutte divenne l’icona di questo amore tra cinema e moda fu Ava Gardner, che le sorelle Fontana cominciarono a vestire per il film La contessa scalza, creando per lei la famosa linea ‘cardinale'(ripresa anni dopo nell’abito di Anita Ekberg della Dolce vita di Fellini)
Le Sorelle Fontana, operarono nel corso degli anni 40 con il loro celebre atelier a Roma. I loro affascinanti abiti, basati sui dettami del “new look” di Christian Dior, diventarono presto un must per tutta la borghesia romana. . Era il momento storico perfetto per rubare a Parigi la palma di capitale mondiale della moda: riuscirono a partire dalla provincia emiliana fino ad arrivare alla gloria di Hollywood! Già, perchè le Sorelle Fontana ebbero l’onore di vestire figure del calibro di Jacqueline Kennedy ed Elizabeth Taylor.
Per maggiori informazioni sull’influenza del cinema sulla moda leggi articolo
Data di Nascita della moda italiana: 1951 a Firenze
Il concetto di stile e di eleganza legato a quello di italianità, ha un suo inizio formale riferito all’anno 1951 quando a Firenze a Villa Torrigiani, residenza del conte Giorgini fu organizzata la prima sfilata di moda per i buyer internazionali. Si trattò di creazioni sartoriali esclusivamente italiane di alcune fra le più importanti case di moda del Paese che presentarono insieme i loro modelli in un’unica sfilata. Fu un evento straordinario che decretò il successo della Alta moda italiana che anche grazie al fascino esercitato su icone del cinema, divenne famosa in tutto il mondo, cominciando ad essere considerata espressione dell’eleganza, dello stile e del buon gusto. Nel ventennio successivo alle creazione dell’alta moda si affiancò il prêt-à-porter, con abiti pronti e alla portata di tutti e il successo cominciò a diventare mondiale Tra gli anni settanta e 80 si verificò il trionfo di quel fenomeno conosciuto con il nome “Made in Italy” , che decretò la vittoria internazionale della moda italiana e dei suoi protagonisti : da Armani a Valentino , da Ferrè a Versace.
Anni 70 e 80 vittoria internazionale della moda italiana
Ha avuto così inizio quell’assetto della moda italiana che è presente tutt’ora: da una parte Roma, capitale dell’alta moda, dall’altra Milano, città industriale per eccellenza, fulcro del prete-à-porter (“pronto da portare”, indica nel campo della moda il settore dell’abbigliamento costituito da abiti realizzati non su misura del cliente ma venduti finiti in taglie standard, pronti per essere indossati).
Il successo del made in Italy si spiega con la composizione tra industria e design
Giorgio Armani : il re del cross-dressing;
Gianni Versace: il re dell’arte del corpo sublimato
Gianfranco Ferrè: l’architetto delle forme;
Krizia e Missoni : Dalla tradizione alla innovazione;
Moschino pop e colore
Dolce & Gabbana: stile mediterraneo
Laura Biagiotti sobrietà
Gli stilisti in poche parole
Versace
La Gianni Versace Spa nasce alla fine degli anni 70 da un’idea del suo fondatore, Gianni Versace . Il brand sperimenta nuove forme, colori e materiali e questa tendenza sboccia ufficialmente negli anni 80, quando la donna del brand si veste di asimmetrie, stampe barocche e colori.
Il focus point del brand è la Medusa dorata scelta come logo è simbolo di seduzione, indipendenza e un pizzico di aggressività, tutte caratteristiche della musa ideale del brand.
orologio Versus Versace donna con Medusa
Armani
Armani nasce nel 1934 a Piacenza
La sua carriera inizia da consulente per il buying alla Rinascente di Milano e con la collaborazione alla creazione di abiti da uomo per il marchio Hitman di Nino Cerruti.
Armani insieme a Cerruti comincia a lavorare alla destrutturazione del capospalla, togliendo la rigida intelatura dalle giacche maschili ed ammorbidendone l’aspetto più adatte a un pubblico giovane.
L’incontro con Galeotti nel 1965 costitui l’inizio di un nuovo rapporto e collaborazione in affari
Nel 1975 nasce il marchio Armani ed esce la prima collezione uomo, in cui crea una nuova categoria di businessman con abiti leggeri pratici e destrutturati.
Nel 1982 arriva la prima collezione donna in cui dà origine ad una nuova donna imprenditrice con la giacca ideata a partire dalle linee da uomo, Le giacche diventano uno degli emblemi del nuovo corso della moda italiana. il suo stile sceglie tagli nitidi e puliti in una gamma di colori freddi: i grigi, le tonalità più profonde, e il suo greige, una via di mezzo tra grigio e color terra, ma soprattutto il blu.Nei primi anni 80′ pensa anche a una linea più sperimentale e adatta a un pubblico più giovane: Emporio Armani.
Nel 1991 nasce la linea Armani Exchange dedicata agli adolescenti e amanti dello stile street-chic.
il focus del brand è minimalismo ,praticità ed eleganza
ABITO ARMANI EXCHANGE BLU PREZZO EURO 33,99-ABITO NERO LINEA AD A ARMANI EXCHANGE
Krizia
Krizia è un marchio della grande stilista Mariuccia Mandelli, classe 1925, che ha recentemente passato il timone dell’azienda a Mrs. Zhu Chong Yun. Questa griffe è uno degli emblemi della moda italiana degli anni 80, in quanto ha vestito la classica diva da copertina. il plissettato è diventato un marchio di fabbrica del brand, tanto che il mitico abito dorato con balze sul collo e plissé è un vero simbolo degli anni 80.
La sua cifra stilistica spazia dai rimandi all’arte all’ impiego quasi architettonico del plissé, dalle superfici intarsiate con gli animali , alla ricerca di nuovi tessuti (sperimenta di continuo l’uso e l’accostamento di materiali eterogenei quali sughero, alluminio,.) Celebri i suoi hot pants e reggiseni scultorei
Moschino
La maison Moschino nasce nel 1983 dall’estro di Franco Moschino .L’innovazione e l’idea di una nuova moda guida lo stilista nelle sue collezioni ricche di particolari pop, divertenti, irriverenti e sempre in bilico fra la couture e il gioco.
Il focus point del brand: il colore e il divertimento.
love Moschino è una delle linee della casa di moda Moschino. Il marchio comprende diverse linee:
- Moschino (linea principale donna e uomo);
- Moschino Cheap and Chic (seconda linea economica lanciata nel 1988);
- Love Moschino (nota come Moschino Jeans dal 1986 al 2008);
- Sims X Moschino Capsule (collaborazione con The Sims);
Sotto il marchio Moschino vengono inoltre venduti accessori come gioielli, orologi, profumi, cosmetici e caschi
collezione pe 22 -zaino con manici in catena a prezzo scontato
Ferrè
“Nel lessico contemporaneo dell’eleganza mi piace pensare che la camicia bianca sia un termine di uso universale. Che però ognuno pronuncia come vuole” (G. Ferrè)
La camicia è stata re-interpretata da Ferrè, nel corso della sua carriera, e declinata nelle fogge, nelle forme, nei tagli e nei tessuti più svariati, innovativi e inediti, diventando l’icona dello “stilista architetto”,
Nei primi anni 70, ha inizio “quasi per caso” il rapporto fra Ferrè e il mondo della moda: infatti, realizza e disegna accessori femminili, che regala ad amiche ed ex compagnie conosciute all’università. Il talento del giovane Gianfranco, viene notato e valorizzato da Rosy Biffi, titolare di una boutique
Nel maggio 1978 nasce la Gianfranco Ferrè Spa; ad ottobre, è la volta della sua prima mostra di prêt à porter femminile, nella splendida cornice dell’Hotel Principe di Savoia, a Milano.
Laura Biagiotti
Dopo una gavetta che la vede collaborare per Schubert, Roberto Capucci e Rocco Barocco negli anni 60-70, la giovane Laura Biagiotti apre la sua maison che inizia a diventare negli anni 80 un punto di riferimento per ogni donna che ama uno stile sobrio. Il focus point del brand: lo stile Biagiotti va in controtendenza rispetto ai dettami modaioli degli anni 80. Quello che Laura propone è un modo di vestire all’insegna del comfort, tagli scivolati, tessuti morbidi, senza per questo sacrificare i dettagli e la ricercatezza dei modelli.
Enrico Coveri
Enrico Coveri, i cui successi iniziano già da giovanissimo nella seconda metà degli anni 70, trova nelle tendenze degli anni 80 la libertà di osare con i colori .
Il focus point del brand: non esiste nuance accesa che Coveri non abbia usato negli anni 80, alternando o abbinando il tutto con paillettes e stampe. Il marchio ha rappresentato l’idea di spensieratezza e divertimento.
Valentino
Quest’anno lo stilista compie 90 anni. In suo onore a Voghera apre la mostra degli abiti da sogno che hanno fatto la storia del brand. Valentino nasce a Voghera e la sua passione per la moda inizia da subito tanto che la famiglia lo iscrive alla Scuola della Chambre Syndicale de la Couture di Parigi
Subito dopo la scuola, impara l’arte del drappeggio da Jean Desses, che in seguito diventerà una delle sue cifre stilistiche.
Dopo cinque anni Valentino torna in Italia ed apre nel 1960 il suo atelier in via Condotti in cui inaugura uno stile di vita ispirato alla magnificenza che diventerà la sua cifra distintiva.
Nel 1960 inizia anche il sodalizio importante con Giammetti che si occuperà della parte organizzativa ed amministrativa dell’atelier. Negli anni 70 il marchio cresce grazie al jet set americano.
Valentino negli anni 80 costruisce un impero ,attraverso il culto del lusso e dell’aristocrazia che è in controtendenza con gli altri marchi che cercano di colpire il mercato dei giovani.
Con lui nasce il colore Rosso Valentino che conquisterà il mondo
Il rosso Valentino è il simbolo di una donna nuova. che non vuole nascondersi dietro colori tenui, ma che vuole risplendere.
Le storiche griffe del lusso OGGI
Sono sempre di più i grandi marchi italiani ad essere ceduti a società straniere.
Le Storiche Maison sono ancora ITALIANE nel nome e spesso anche nelle fasi di produzione ma non per quanto riguarda la proprietà. Sono infatti sempre di più le grandi griffe del lusso italiano ad essere cedute a investitori stranieri.
Qualche esempio? Si può iniziare da uno dei più illustri: la cessione di Bulgari, sinonimo di lusso e raffinatezza, già dal 2011 ai francesi .Altro esempio che non si pùo non citare è il caso di Valentino, che nel luglio 2012 venne venduta, insieme al marchio M Missoni, alla società Mayhoola for Investments
Ecco quali sono i principali brand italiani rimasti italiani e quelli che sono invece diventati internazionali.
Maison divenute Internazionali
- Versace è stata acquistata dal brand americano Michael Kors – USA nel 2018
- Gucci nel 1999 è stata acquisita da Kering France
- Fendi creata da Adele Casagrande e il marito Edoardo Fendi nel 1925 è stata venduta nel 1999 alla LVMH France
- La Maison Valentino nata nel 1957 è stata venduta nel 1998 Mayhoola Qatar,come detto in precedenza
- Bottega Veneta nata nel 1966 da Renzo Zengiaro e Michele Taddei è stata venduta nel 2001 alla Kering – Francia
- Bulgari fondata nel 1884 da Sotirio Bulgari è stata venduta a LVMH – Francia
Oltre a quelli presenti nell’elenco sopra, anche La Perla, Brioni, Fiorucci, Krizia, Miss Sixty, Pucci, e YOOX sono controllati da compagnie internazionali.
Quali invece sono ancora gestiti da italiani?
I brand che sono rimasti italiani sono;
- Prada nata nel 1913 da Mario Prada è gestita da Miuccia Prada e il marito Patrizio Bertelli
- Armani fondata nel 1975 da Giorgio Armani e Sergio Galeotti, è gestita da Giorgio Armani
- Dolce & Gabbana fondata nel 1985 da Domenico Dolce e Stefano Gabbana è gestita da: Alfonso Dolce, CEO
- Moschino nato nel 1983 è gestita da Angela Missoni
- Max Mara fondata nel 1952 da Achille Maramotti è gestita da Luigi Maramotti
Anche i marchi Salvatore Ferragamo, Etro sono ancora in mano italiana. Ermenegildo Zegna, invece, quest’anno è andato nella direzione opposta, acquisendo il brand americano Thom Browne.Un caso particolare è quello di Moncler, brand francese di abbigliamento outdoor fondato nel 1955, acquistato poi nel 2003 dall’imprenditore italiano Remo Ruffini, ed ora considerato a tutti gli effetti un marchio italiano che ha anche acquisito Stone Island.
Motivi della internazionalizzazione delle maison italiane
Se molti dei brand ora sono controllati da grandi gruppi e compagnie lo sono per rispondere alla richiesta del mercato globale e alla necessità di tecnologie e grande distribuzione che solo grandi gruppi offrono. Prada e Stone Island, hanno un approccio più da boutique: le collezioni, solitamente con un numero minore di capi, si concentrano soprattutto sullo sviluppo tecnologico e la ricerca dei materiali, e sono quindi più adatte a rete di vendite più piccole.
Armani e la sua dichiarazione
A questo proposito Armani durante la pandemia ha espresso un nuovo bisogno nel settore moda ,quello di una moda più intima
La quarantena ha costretto il fsistema moda a fermarsi ma lo stilista ne ha approfittato per ideare un nuovo concetto di moda capace di andare incontro alle reali esigenze dei clienti. Secondo lui, negli ultimi tempi il settore stava producendo a ritmi così rapidi da diventare quasi insostenibili, provocando sovrapproduzione di capi e disallineamento tra tempo delle collezioni e il loro arrivo sul mercato. Oggi, però, è necessario dire addio a quell’approccio.
Designer emergenti inno alle origini
Negli ultimi anni vi è un inno alle origini della moda dai designer emergenti indipendenti italiani
I designer emergenti celebrano il made in Italy con approccio sostenibile al modo di produrre. È il caso di ChitèMilano, la cui lingerie nasce in laboratori sartoriali indipendenti, ma anche di Art Dealer un brand contemporaneo creato nel 2016 dalla designer Carolina Cerutti. che celebra il retrò in piccole colorate collezioni a basso impatto ambientale.
Volete scoprire qual è il brand made in Italy più adatto a voi?
stile sport casual
Iniziamo subito con lo stile sportivo: se amate lo street wear il marchio adatto a voi è Aries Arise ,un brand streetwear di lusso 100% Made in Italy fondato da Sofia Prantera e Fergus Purcell. Non solo jeans dalle fantasie più originali tratte dal mondo dell’arte e felpe colorate ma anche abiti e gonne dallo stile londinese
stile romantico
Cambiamo completamente senso parlando dello stile romantico e femminile, per coloro che amano volants e pizzi romantici. Nel palazzo di via Donizetti nasce Delcore tra una creatività internazionale e l’artigianalità del Made in Italy, Del Core è un designer cresciuto come vip designer da Gucci, che fonda il brand nel 2020.La nuova collezione Del Core per la Primavera Estate 2022 propone nuove forme con giochi di ruches, nastri, lunghi strascichi ricamati e orli asimmetrici
stile bon ton
Passiamo ora allo stile bon ton. Per le gossip Girl alla Blair Waldorf , le donne che amano un guardaroba elegante e classico il brand Vivetta è adatto per loro ! ilbrand Vivetta è fondato dalla stilista italiana Vivetta Ponti che ha conquistato con il suo stile femminile e bon ton.
Nel 2008 Vivetta Ponti ha vinto ‘Who’s Next’ a Parigi, concorso che premia i migliori artisti emergenti. L’anno successivo, la designer ha fatto il grande passo e ha lanciato la sua etichetta omonima, “Vivetta”. Il brand ha debuttato per la prima volta al White di Milano nel 2010
Le sue creazioni presentano linee pulite e molto semplici, ravvivate da stampe colorate, decorazioni, ricami floreali e inserti fantasiosi. Insomma, Vivetta è il brand ideale se si desidera un look classico ed elegante, senza eccessi ma neanche monotonia.
stile trendy
Per le più fashion il brand made in Italy adatto è Federica Tosi .Nato nel 2016 dalla creatività di Federica Tosi, il brand ha riscosso successo per lo stile glamour/chic, La stilista, romana classe 1978, che ha alle spalle gli studi di lingue e esperienze nel campo commerciale debutta nel mondo della moda con un progetto di design per device tecnologici in collaborazione con Swarovski, che culmina poi nel lancio della prima collezione di fashion jewels di lusso, sotto il marchio Luxury Fashion. Lo stile che Federica Tosi crea è sicuramente molto contemporaneo con linee pulite che mettono in risalto la figura, esaltando la femminilità di ogni donna
Quale il tuo look made in Italy preferito?
Le Twins